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Opinioni

VOCAZIONI LOCALI

ARTURO BORTOLUZZI - 06/02/2025

isolino-virginiaC’è stata una richiesta del Presidente della Provincia di Varese di formulare delle proposte da parte della società civile per uno sviluppo coordinato e funzionale del territorio. Resto convinto che parlando dei problemi di cui soffre la provincia di Varese, fare un dibattito pacato e costruttivo capace di essere lontano da condizionamenti ideologici resti una iniziativa di fondamentale importanza per poter decidere cosa fare e quanto fare. Sono quindi d’accordo nel fare un tavolo che non sia costituito ideologicamente e manipolato da logiche di maggioranza politica.

Innanzitutto ritengo che sia molto importante che ci sia una politica che voglia essere un punto di riferimento e che sia volenterosa di fare con caparbietà e con continuità.

Ho la fiducia che Magrini sia all’altezza di un simile compito. In una lettera pubblicata da un quotidiano locale, l’imprenditore Ballerio così dice: «Vocazione turistica è un’opportunità concreta e reale per la nostra provincia, oltre che futura fonte di svago e divertimento per i suoi abitanti».

Questo è giustissimo, ma perché possa essere realizzato occorre anche conservare i luoghi più belli del territorio, che dovrebbero essere le location più importanti. Occorre fare in modo che i furbetti che vogliono guadagnare facendo in modo di cementificare ambienti di grande pregio come quelli in cui viviamo, vengano messi il più possibile fuori gioco.

Se un luogo di fascino, avvenente e facilmente raggiungibile diventasse più brutto non sarebbe più frequentato e perderebbe la sua naturale capacità di attrarre turisti.

Per quanto attiene l’Isolino Virginia da sempre diciamo che non viene assolutamente innovato come si dovrebbe dal punto di vista turistico e soprattutto da quello culturale. L’Isolino non ha, comunque, un proprio museo, ma i reperti, trovati presso di lui, sono conservati presso i musei civici. L’isolino dovrebbe essere il motore per portare persone al museo di Varese, motivo per cui dovrebbe essere potenziato.

Per quanto riguarda la sua accessibilità c’è da tener conto anche della proposta dell’associazione dei Comuni rivieraschi, fatta al Sindaco di Varese, di acquistare un battello elettrico per tener conto dei bisogni di tutti.

Per quanto riguarda le piste ciclabili è importante pianificare in una logica di sistema che abbia presenti tutti i numerosi progetti in corso per la loro realizzazione, così che si possa arrivare sempre ad un loro necessario coordinamento.

Per quanto riguarda il Sacro Monte occorrerebbe portare in avanti il progetto che il Comune di Varese aveva fatto con tutti i Sacri Monti Unesco di Piemonte e Lombardia. Questo voleva che si desse vita a una relazione continua tra le montagne sacre per poter portare in avanti sia un calendario interregionale di manifestazioni, sia iniziative culturali capaci di far conoscere l’ingente patrimonio custodito e portato in avanti dai Sacri Monti locali.

Per quanto riguarda il Lago di Varese occorrerebbe che venga portato in avanti il tema dell’accordo quadro di sviluppo territoriale per il risanamento del lago di Varese, risolvendo quindi il problema delle fognature che ancora si gettano al lago. Soprattutto sarebbe necessario far sì che la popolazione sappia prendersi le proprie responsabilità conoscendo come proteggere il lago quando saranno terminati i fondi regionali. Sarebbe poi necessario che le scuole di ogni ordine e grado vengano coinvolte a rendersi conto delle problematiche di cui soffre l’ambiente eccessivamente sfruttato e non difeso come si dovrebbe. Altro tema sarebbe quello di badare all’argomento del turismo verde e della valorizzazione di quello che è il grandissimo numero di alberi che ospita il territorio, soprattutto gli alberi monumentali. Sfruttare questa ricchezza di cui disponiamo pubblicizzando le reti di sentieri che oggi esistono e che sono conservati presso la provincia, potrebbe essere un elemento essenziale. Allo stesso modo si potrebbe considerare la rete dei pregevoli edifici storici, ospitati presso il nostro territorio. Questi sono sempre troppo slegati l’uno dall’altro.

Di tutti questi argomenti sarebbe opportuno e necessario parlarne. Certamente sarebbe logico pensare che un simile tavolo sia incapace di poter produrre risultati positivi, ma servirebbe solo a perdere tempo. Quello a cui propongo di guardare è il tavolo dell’AQST del Lago di Varese. Al suo interno non ci sono mai state polemiche che hanno impedito di perseguire il programma che era stato sottoscritto da ogni partecipante.

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