Sono appena rientrato da una lunga missione umanitaria in Africa, ma non la solita che faccio ogni anno, quella fa ormai parte del mio vissuto personale, piuttosto una sorta di memoria collettiva rivisitata di quasi quarant’anni d’amore incondizionato per il Continente Nero. Fu nel 1986 infatti alla fine di una faticosissima traversata del deserto del Sahara ad Agadez come medico al seguito di peugeottari e avventurieri, che entrai per la prima volta in un ospedale africano. Fu una prova davvero assoluta e in qualche modo agghiacciante (ma che mi unì in seguito a un misterioso sembiante) che trasformò per sempre il mio modo di viaggiare impostato su un pensiero avventuroso (non c’erano satellitari o telefonini) ma predisposto da una certa placidità occidentale.
Da quel momento con tanti amici, volontari, sostenitori, dedicai parte del mio lavoro ai poveri e lavorai con diverse Ong/Onlus, Medicus Mundi, Cuamm Doctor with Africa, fino a fondare nel 1999 a Varese insieme a un gruppo di amici e di professionisti, l’APA/SOS (Amici Per l’Africa- Soccorso Odonto Stomatologico) che si occupasse solo di progetti sanitari odontoiatrici. E così è stato per 25 anni di attività dove mi sono reso conto quanta strada abbiamo fatto.
“Insieme” è stata la parola vincente. E “insieme” è stata la parola più usata dal Vescovo della Diocesi di Meru Elias Kitori Nasari, benedicendo l’ultima struttura odontoiatrica nell’ospedale povero di Nkoaranga ad Arusha in Tanzania e targata APA/Varese che con Andi (Associazione Nazionale Dentisti Italiana) -Treviso e i Lions di Pieve di Soligo, paese natale tra l’altro del mio maestro in poesia, Andrea Zanzotto, è stata brillantemente realizzata e finalizzata la 18esima clinica dentale.
E il pensiero sulla parola “insieme” mi ha fatto molto riflettere. In questo lungo e complesso viaggio con gli amici di sempre, mi sono reso conto di quante volte ci hanno ringraziato per il lavoro svolto, ma invece siamo noi a ringraziare tutti per la grande ricchezza accumulata nei nostri cuori. La finalità del dono, è insieme a chi con l’aiuto concreto, o con il lavoro diretto, altri ancora con la semplice partecipazione e condivisione, ha portato la propria goccia nell’oceano e sono davvero tanti, e quel che comunemente viene definita la Divina Provvidenza io la chiamo semplicemente la legge del dono e dello scambio.
Ecco da dove deriva la parola insieme. Chi dona crea una relazione con chi riceve e questo forma un legame solidale che tra una settimana, un mese, o tra cent’anni, salda i suoi crediti e i suoi debiti senza quasi mai rendersene conto, e imbocca la via che offre un senso profondo per vivere e reca merito a una duratura e inconsapevole fraternità.
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