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Urbi et Orbi

BRICIOLE DI BENE

PAOLO CREMONESI - 31/01/2025

Il pellegrinaggio verso la Porta Santa dei partecipanti al Giubileo della Comunicazione

Il pellegrinaggio verso la Porta Santa dei partecipanti al Giubileo della Comunicazione

Il Giubileo della comunicazione ha aperto la scorsa settimana in San Pietro la lunga lista di eventi che caratterizza l’Anno Santo dedicato alla speranza. Circa diecimila giornalisti provenienti da tutto il mondo hanno passato la Porta della Basilica per essere ricevuti da Papa Francesco in una udienza a loro dedicata.

Bello sentire gli slogan in tante lingue e partecipare agli applausi ogni qual volta la regia vaticana inquadrava i cardinali o i vescovi che accompagnavano le varie delegazioni: un modo per ricordare l’universalità della professione giornalistica che spesso si esercita in paesi dove chi lavora rischia la vita o il carcere.

Lo ha sottolineato lo stesso Pontefice ricordando i tanti giornalisti che «hanno sacrificato la vita in quest’ultimo anno, uno dei più letali» (secondo stime attendibili ben 120 ) e gli oltre cinquecento reporter, fotografi e video operatori tuttora in carcere «imprigionati soltanto per aver voluto andare a vedere con i propri occhi e cercato di raccontare ciò che hanno visto». Ha poi aggiunto all’Angelus del giorno successivo : «Faccio un appello ai comunicatori di tutto il mondo: raccontate storie di speranza. Cercate le briciole nascoste di bene anche quando tutto sembra perduto, permettete di sperare contro ogni speranza».

Un Bergoglio che, anche se è apparso affaticato all’inizio dell’udienza rinunciando a leggere il lungo discorso preparato, ha via via riacquistato vigore man mano che procedeva ai saluti e agli incontri : per lui il contatto con le persone rimane una cifra irrinunciabile del suo Pontificato.

Un affetto largamente ricambiato dai fedeli: secondo le prime stime del Vaticano i pellegrini da tutto il mondo che hanno attraversato la Porta Santa in San Pietro hanno già sfiorato la soglia del milione. Sono centinaia i gruppi di fedeli che, partendo dalla nuova Piazza Pia con in testa la croce del Giubileo, muovono in preghiera lungo via della Conciliazione fino alla Basilica.

E per quanti invece si trovano nella impossibilita di raggiungere Roma? Segnalo tra le tante iniziative quella nata da una joint venture tra la Fabbrica di San Pietro e l’azienda di informatica Microsoft. Si chiama “San Pietro in 3D” ed è facilmente accessibile dai computer o dai tablet di casa.

Per tre settimane droni, fotocamere e laser hanno catturato all’interno della Basilica oltre 400mila immagini ad alta risoluzione che sono state poi utilizzate per creare un modello 3D, noto come “digital twin” o gemello digitale. Così le immagini generate dall’intelligenza artificiale e derivate dai dati di fotogrammetria, hanno visualizzato sia l’interno che l’esterno della Basilica, aiutando il pubblico a esplorare l’universo policromo del monumento.

L’AI for Good Lab di Microsoft ha elaborato la vasta mole di dati raccolti dal team francese di Iconem, perfezionando il gemello digitale con una precisione millimetrica. Tanto da poter essere utilizzata anche per futuri restauri dell’edificio.

«Siamo stati animati da un desiderio che non è semplicemente estetico o legato a un’innovazione tecnologica – ha commentato il coordinatore del progetto Padre Francesco Occhetta – Molte persone cercano uno spazio sacro in cui potersi ritrovare davanti a Dio e la ricostruzione digitale della Basilica potrà aiutare questo incontro in ogni angolo del mondo. Per questo motivo la visione in 3D ricollega l’architettura sacra al corpo di San Pietro e ne rappresenta il prolungamento. Un modo per raccontare la Basilica intrecciandola con la storia del grande Santo su cui poggia la Chiesa universale»..

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