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Sport

GEDE, L’ANTIEROE

MASSIMO LODI - 24/01/2025

carmignaniStagione ‘70/’71, Varese in serie A, lo guida Nils Liedholm. Chiude gli allenamenti bombardando di tiri da ogni posizione un portiere in cui crede tantissimo. Si chiama Pietro Carmignani, che poi per tutti diventerà Gedeone detto Gede. Viene dal Como, si muove con agilità tra i pali, è arrembante nelle uscite, ha la dote d’intuire dove finirà la palla un attimo prima che venga calciata. Nils, leggenda della Svezia e del Milan, s’è trasferito dal campo alla panchina portandovi la sua immensa classe. Quei fine-training sono uno spettacolissimo: il Barone, così vien chiamato il tecnico, mira preciso, potente/liftato, implacabile. Difficile prendergliele tutte. Ma Gede quasi sempre ci riesce, e dimostra qualità speciale. Difatti lo acquisterà la Juve di Boniperti -con cui vince uno scudetto- mollandolo poi e solo per avere in cambio Zoff, destinato alla leggenda. Finito al Napoli, Carmignani proseguirà in una carriera gratificante. Non solo: farà suo l’esempio di Nils, insegnando dopo aver imparato. Da giocatore a tecnico. Un’epopea trascorsa a Parma, anni importanti al Milan, la consacrazione azzurra come vice di Sacchi nella nazionale che arrivò seconda al mondiale Usa.

Carmignani, origini viareggine, ha compiuto il 22 gennaio 80 anni. Benissimo vestiti. Con l’eleganza d’uno stile umano che ha pochi eguali. Cordiale, modesto, umile. Mai una volta sopra le righe, tante volte il passo indietro per non dare l’impressione di volerlo compiere in avanti. Di quel Varese presieduto da Guido Borghi, e che tra gli altri ebbe protagonisti Sogliano Rimbano Morini Carelli Tamborini Perego, non fu solo il portiere. Fu il pilastro. Gli si deve molto dei pareggi con Juve, Roma, Torino Bologna eccetera. Per non dire della storica vittoria a San Siro, 2-1 contro il Milan di Rocco,  gol dei citati Tamborini e Morini.

Sposatosi con la varesina Nunzia, Carmignani ha messo su una bellissima famiglia. Che qui ha mantenuto radici stabili, scelta cui si deve forse un’acquisizione di riserbo in più da parte di Gede. Ne aveva di suo, ve ne ha aggiunto altro vivendo nella città alla quale sta cara la discrezione. Sicuri d’essere nel giusto, si può dire ch’egli ha rappresentato un esempio da ammirare. Anzi, continua a rappresentarlo. Perché seguita a frequentare i campi di calcio, sia pure da nonno d’un promettente attaccante rossonero, milanista ca va sans dire. Applauso riconoscente a Gede, l’antieroe che sa far sentire tutti dei piccoli eroi.

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