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In Confidenza

PROGETTO DI VITA

Don ERMINIO VILLA - 24/01/2025

attrezzUn giorno gli attrezzi del falegname riuniti in assemblea iniziarono a lamentarsi. Uno disse: “Nostra sorella sega morde, digrigna i denti, ha un carattere stridente. Non deve stare più con noi”. Un altro continuò: “Nostra sorella pialla ha un carattere tagliente e spiana quel che tocca. Vada via!”. “E forse il fratello martello – disse un terzo – non è da escludere? È pesante, fracassone e dà sui nervi!”. “E i chiodi? Non si può vivere con chi ha un carattere così appuntito. Si cacci via anche la carta vetrata, che graffia sempre. Stare con lei è un attrito continuo. Il metro, poi: passa la vita a misurare gli altri secondo le proprie regole, come se fosse perfetto!”.

Alla fine ognuno veniva escluso da un altro. Quando tornò il falegname, tutti tacquero. Lui prese una tavola e la tagliò con la sega stridente. La spianò con la pialla tagliente. Usò lo scalpello che ferisce e la carta vetrata che graffia. Prese i chiodi del carattere appuntito e il martello che picchia e fa rumore. Si servì di tutti gli attrezzi dal cattivo carattere per fare una culla per un bimbo che doveva nascere, per accogliere la vita!

Quando se ne andò, il martello disse: “Signori, è stato dimostrato che tutti abbiamo dei difetti. Ma il falegname ha lavorato con le nostre qualità. È questo che ci rende tutti utili”.

L’assemblea appurò che il martello era forte, i chiodi univano, la carta vetrata eliminava le asperità. E tutti osservarono che il metro era esatto. Allora si sentirono una squadra capace di produrre cose di qualità. E si sentirono orgogliosi delle rispettive forze e di lavorare insieme.

Sono preziose le qualità di ciascuna persona e di ogni popolo; vanno conservate e coltivate, ma anche armonizzate con le qualità, i talenti delle altre persone e di altri popoli. Solo a questa condizione abbiamo “una culla”, la sorgente della vita, il futuro dell’umanità.

Come imitare in campo ecclesiale e famigliare, sociale e politico la capacità del falegname di dare unità e comunione alle diversità? Il “progetto” di società/famiglia in cui crediamo e per cui lavoriamo, tende a costruire una culla, a promuovere la vita?

Noi non siamo solo attrezzi, preziosi e diversi, ma portiamo nel cuore la vocazione a “pensare” e “disegnare” il progetto capace di riconoscere e valorizzare le migliori intuizioni di ognuno.

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