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Attualità

COMUNICAZIONE, ALIAS RESPONSABILITÀ

GIANFRANCO FABI - 24/01/2025

giornaliIl salone del convento dei frati cappuccini, sede di Radio missione francescana, ha ospitato quest’anno il tradizionale incontro in occasione della festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, per gli operatori dell’informazione e per tutte le persone interessate alla comunicazione.

Un incontro introdotto da Riccardo Sorrentino, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, e che ha avuto al centro la “lectio magistralis” di Silvano Petrosino, docente di teorie della comunicazione e antropologia religiosa e media all’Università cattolica.

È seguita la santa Messa concelebrata da don Franco Gallivanone, vicario episcopale, insieme a don Maurizio Cantù, decano della chiesa di Varese, a don Gabriele Gioia, prevosto di Varese e a padre Gianni Terruzzi, direttore di Radio missione francescana.

Una mattinata intensa, ricca di spunti e di riflessioni, partendo dai fondamentali della comunicazione ed affrontando i grandi temi della crisi della stampa e dell’impatto delle nuove tecnologie con in prima fila quell’intelligenza artificiale che è insieme una grande opportunità, ma anche un pericolo che richiede a tutti vigilanza, attenzione e responsabilità.

Il giornalismo oggi ha bisogno di ritrovare quella dimensione dell’umanità che troppo spesso è vittima delle ideologie, degli interessi (veri o presunti), della perdita del senso nella realtà. Ogni comunicazione, dal dialogo tra innamorati al grande titolo “sparato” sulla prima pagina, è così frutto di una scelta, di una selezione, di una valutazione, in fondo di una soggettività che diventa metro di giudizio ed insieme indicazione di un valore.

Il giornalista, così come ogni persona nel momento in cui comunica, ha così un grande impegno di fronte a sé, l’impegno a rispondere ai veri bisogni dell’altro. Un impegno spesso tradito in una spirale autoreferenziale che porta a privilegiare l’intrattenimento, l’evasione, in fondo il parlar d’altro di fronte alla complessità dell’agire umano. “Fare un giornale – ha sottolineato il prof. Petrosino – non può e non deve diventare un impegno di chi si limita a riempire le pagine”. E allora bisogna riscoprire la dimensione dell’educazione, dell’accompagnamento, del discernimento, come direbbe papa Francesco.

La riflessione dei giornalisti varesini è stata così anche un contributo in vista del Giubileo dedicato al mondo della comunicazione, che si svolge a Roma in questi giorni, dal 24 al 26 gennaio.

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