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Sport

DESONTA, CHE SORPRESA

CLAUDIO PIOVANELLI - 17/01/2025

Desonta Bradford

Desonta Bradford

Finalmente tre vittorie in fila, una vera manna per la Openjobmetis che al termine del girone di andata del massimo campionato di basket vede una classifica finalmente rassicurante.

Una svolta? Sul piano dei risultati sicuramente sì, frutto di alcune correzioni di rotta operate in corsa che vanno al di là di qualche cambio di giocatore, pur indispensabile per adeguarsi al livello di un torneo esigente.

All’inizio di campionato coach Herman Mandole aveva parlato di una maggiore attenzione verso la difesa rispetto alla stagione precedente, una scelta che avrebbe caratterizzato il gioco della squadra. Ma questa attenzione, in verità, non s’era mai vista, dal momento che la Openjobmetis aveva a lungo incassato una media ben superiore ai 100 punti a gara, frutto di questo “moreyball”, che spinge ogni attacco alla massima velocità, ma anche di una totale assenza di vocazione difensiva (per vocazione s’intende soprattutto una applicazione dettata più dal cuore che dalla tecnica).

Poi, per fortuna, s’è compreso che qualcosa sarebbe dovuta cambiare, pena una pressoché certa retrocessione, visto che Librizzi e compagni si erano ritrovati al penultimo posto in classifica.

Attenzione, però: con 12 punti, è vero, la Openjobmetis è in perfetta media salvezza (potrebbero bastare 20 punti, più probabilmente 22) ma un paio delle sei vittorie ottenute sin qui, segnatamente quelle con le prime attrici Bologna e Milano (e senza togliere alcun merito ai biancorossi), hanno avuto più il sapore dell’improvvisazione che di una vera “base” sulla quale fare davvero affidamento.

Ora le ultime tre vittorie in fila sembrano avere segnato un cambio di passo, soprattutto perché frutto, stavolta per davvero, di un diverso e più attento approccio alla difesa (ancora assai da migliorare, basti pensare ai due tiri da tre punti concessi a Napoli e a Treviso a filo di sirena…) e di un meno esasperato e cieco utilizzo del “moreyball” in attacco.

Merito anche di una maggiore solidità sotto i tabelloni offerta da un solidissimo seppur “arrugginito” Alex Tyus (37 anni lo scorso 8 gennaio), di un progressivo adattamento di Jaylen Hands a livelli di gioco a lui sconosciuti e di un apporto assolutamente inatteso da parte di Desonta Bradford, ultimo inserimento al posto dell’infortunato Keifer Sykes.

Nelle partite disputate senza Tyus la Openjobmetis ha perso sistematicamente tutte le battaglie sotto i tabelloni; con l’arrivo del solido statunitense la situazione è considerevolmente migliorata e i numeri sono chiari: 6,8 rimbalzi a gara giocando in media 20.6 minuti. Il raffronto con il giovane e inesperto pari ruolo Kao è esplicito: 4,5 rimbalzi in 22.9 minuti.

Jaylen Hands è andato via via in crescendo, sino a diventare il secondo miglior realizzatore del campionato (18,5), e nelle ultime tre partite è andato sempre oltre il ventello (27, 22 e 21 punti) con indici di valutazione elevatissimi (33, 33 e 26).

Infine Desonta Bradford: arrivato in sordina, da Piacenza ultima in classifica in serie A2, ha sfoggiato eccellenti doti di passatore (cosa che ha giovato anche a Hands, oltre che al gioco in generale) e non può essere certamente un caso che con lui in campo la Openjobmetis abbia sempre vinto… Preziosi i suoi 12 punti di media nelle tre partite vittoriose e molte altre cosucce che il playmaker ha mostrato, tanto che già ci si chiede che farà la società alla scadenza del contratto a termine (fine febbraio), legato al recupero di Sykes.

E aggiungiamo al buon menù anche la continuità, per qualche verso inattesa, di Davide Alviti (13,1 punti e 5,1 rimbalzi a partita).

Ora però è necessario… tornare sulla terra. Grasso che cola, come si suol dire, le tre vittorie contro Napoli, Sassari e Treviso, ma adesso la Openjobmetis è attesa da una serie di partite da far tremare le vene dei polsi. Per questo l’impegno di domenica 19 gennaio a Pistoia, contro un’avversaria diretta nella lotta per evitare la retrocessione e in apparente difficoltà, ci sembra il vero possibile punto di svolta dell’intera stagione. Sì, perché poi la squadra di Mandole dovrà vedersela in casa con la capolista Brescia (26 gennaio), concedere la rivincita a Milano al Forum (2 febbraio) e ricevere Trento, rivelazione del girone d’andata, a Masnago (9 febbraio). Poi ci sarà la lunghissima sosta per la Coppa Italia e gli impegni della Nazionale e, al ritorno in campo, i varesini saranno attesi dalle trasferte di Trapani (2 marzo) e Tortona (9 marzo).

Inutile spingersi oltre, salvo ricordare che le tre sfide-salvezza con Scafati e Cremona in casa e con Napoli in trasferta saranno concentrate nel brevissimo volgere di quindici giorni (30 marzo, 6 e 13 aprile).

Insomma, il girone di andata è stato lungo e irto di difficoltà, ma il girone di ritorno promette di essere ancora più severo, complice un calendario asimmetrico che, a nostro parere, complicherà un po’ le cose ai biancorossi. Per salvare la pelle non basterà certo affidarsi alla precisione, spesso latitante, nel tiro da tre punti ma a quelle qualità mentali e caratteriali che solo da qualche settimana pare abbiano cominciato a fare capolino e che dovranno essere coltivate per bene.

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