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Fisica/Mente

PREVENIRE TRE VOLTE

MARIO CARLETTI - 17/01/2025

prevenzioneNell’augurare ai nostri lettori un magnifico nuovo 2025, voglio iniziare quest’anno con tema che è considerato basilare nella medicina moderna, la prevenzione.

Lo è non solo per l’importanza reale, pratica, quotidiana che ha nelle nostre singole vite e nella società in generale, ma soprattutto perché è il primo campo dove ciascuno di noi con poche e semplici azioni diventa componente attivo/positivo nel sistema della salute definito One Health dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ad oggi noi riconosciamo tre livelli fondamentali di prevenzione, primaria, secondaria e terziaria.

La prima riguarda tutto ciò che noi facciamo per prevenire lo sviluppo di qualunque patologia.

Questa si può applicare a diversi settori, tra i quali, per fare degli esempi pratici, ad esempio le vaccinazioni. Ormai tema abbastanza noto soprattutto dopo la pandemia da Covid, e visto la stagione invernale, la più idonea allo sviluppo massimo di infezioni da virus influenzali.

La vaccinazione non è una arma definitiva per tutti per tutte le malattie e non può garantire il 100% del risultato positivo, può avere in alcuni casi anche qualche controindicazione, ma resta una straordinaria arma in mano alla medicina ed ai popoli e va usata ovunque vi sia lo spazio per farlo.

Dal 2025 la Svezia sarà il primo Paese al mondo senza fumo. Senza voler fare alcun commento resta il fatto che questa è una iniziativa di prevenzione primaria, eliminare uno dei fattori (fumo) che è riconosciuto a livello mondiale come nocivo per parecchi organi umani e per la salute in genere.

Altro esempio può essere la chemio prevenzione cioè l’utilizzo di farmaci, alimenti o loro componenti al fine di prevenire l’insorgenza di alcune specifiche patologie.

Dal punto di vista scientifico è stimato che oltre l’80% delle patologie cardiache e degli ictus può essere prevenuto con un cambiamento dei propri stili di vita.

Attuare una prevenzione primaria vuol quindi dire ridurre l’incidenza delle malattie e di altre condizioni che contrastino la buona salute.

Attuare la prevenzione secondaria significa invece ridurre attraverso la diagnosi precoce, la prevalenza di una malattia, aumentando la probabilità di guarigione.

Al primo posto in questo caso ci sono le campagne di screening, come quelle attuate ad esempio per i tumori della mammella, del colon o della prostata. I dati confermano che con queste campagne si intercettano patologie nelle forme iniziali e quindi più facilmente aggredibili e curabili. Aderire alle proposte delle singole Regioni in base al proprio sesso ed età resta un gesto molto significativo di prevenzione personale ma anche di rispetto sociale verso gli altri.

Per prevenzione terziaria invece mira a limitare le conseguenze o le complicazioni di una patologia già esistente o pregressa.

Esempio può essere per i soggetti portatori di diabete il controllo costante della glicemia, una attività fisica idonea, l’applicazione di un regime alimentare corretto, il controllo specialistico delle eventuali più comuni complicanze (ad esempio vascolari ed oculistiche).

Una corretta riabilitazione dopo un evento traumatico (frattura) o cardiaco (infarto) favorisce un veloce recupero, la miglior prevenzione delle recidive assicurando un miglior standard di vita.

Ricordiamoci tutti che la salute è una speranza ma che il cambio dei comportamenti e degli stili di vita è una importante strategia di sanità pubblica, molto difficile da applicare, ma che dà risultati positivi certi.

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