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Attualità

MARZIANI ALTI E MAGRI

FLAVIO VANETTI - 17/01/2025

La realtà: Curiosity su Marte

La realtà: Curiosity su Marte

Premessa doverosa. Se alla fine di questo articolo sarete tentati di fare sberleffi o addirittura di tirare le pietre, prendetevela con l’edizione online del Daily Mail e magari anche con la Cia, meglio con la Dia, sua sorella militare. Noi decliniamo ogni responsabilità: banalmente, stiamo annotando e riferendo. Che cosa, esattamente? Il fatto che la testata inglese ha divulgato gli estratti di un documento con cui 40 anni fa – la data precisa è quella del 22 maggio 1984 – la Central Intelligence Agency affermava che era stata trovata la vita su Marte. All’epoca quel testo era top secret e non poteva essere divulgato, ma nel 2017 fu declassificato e adesso è stato possibile consultarlo, essendo riemerso di recente nella rete del Web.

Insomma, mentre si sta indagando a fondo sul Pianeta Rosso (che poi rosso non è…), quasi mezzo secolo fa sarebbero state acquisite chiare evidenze che i marziani sono esistiti. Perché “sono esistiti (detto che magari esistono ancora)?” Perché il riferimento è a circa un milione di anni fa. La Dia-Cia, infatti, non ha mandato nessuno su Marte, ma per la sua indagine ha sfruttato l’idea che lo spirito di una persona possa viaggiare attraverso il “piano astrale” per trasportare, in questo caso, un soggetto umano su quel pianeta. Scrive il Mail Online: “Lo studio faceva parte del Progetto Stargate, un’unità segreta dell’esercito americano fondata nel 1977 che si concentrava su fenomeni anomali, tra cui la visione a distanza, la telepatia e la psicocinesi. I partecipanti furono esposti a suoni speciali che inducevano stati alterati di coscienza e promuovevano particolari capacità psichiche. Il soggetto di questo esperimento fu trasportato su Marte in quell’anno. Egli segnalò “la vista obliqua di una piramide” e una “strada molto grande”, con un monumento simile agli obelischi degli Egizi. La visione si spostò poi su una popolazione “molto numerosa” in cerca di “un nuovo posto in cui vivere perché il loro ambiente era corrotto””.

Il Progetto Stargate era una nuova e segreta arma del governo degli Stati Uniti contro l’Unione Sovietica, mirata a creare spie capaci di leggere la mente e in grado di infiltrarsi nella testa dei suoi nemici. Il progetto classificato fu condotto a Fort Meade nel Maryland, reclutando uomini e donne che sostenevano di avere percezioni extrasensoriali (ESP). L’operazione fu chiusa nel 1995 (in questo caso la decisione fu della Cia, dopo un consulto con un ente esterno e la conclusione che era stato un flop da 20 milioni di dollari), ma durante i suoi oltre 10 anni di esistenza i sensitivi, noti come “visualizzatori a distanza”, parteciparono a una vasta gamma di interventi, dalla localizzazione di ostaggi rapiti da gruppi terroristici al tracciamento dei percorsi di criminali in fuga all’interno degli Stati Uniti.

L’ultimo atto di Stargate coincise proprio con il “viaggio” su Marte. Il soggetto designato per l’esperimento ricevette una busta chiusa. Dentro di essa c’era una scheda con la destinazione, Marte appunto, le coordinate sulle quali doveva concentrarsi (40,89 gradi Nord; 9,55 gradi Ovest) e l’epoca alla quale riportarsi, un milione di anni avanti Cristo. L’orario d’inizio fu fissato nelle 10:09 Eastern Time negli Usa. Di nuovo il report del Mail On Line: “Il viaggiatore cominciò a parlare: “”Sembra un po’… ho avuto una visione obliqua di una ah, ecco… piramide. O forma di piramide. È una struttura color ocra, con una tonalità che va dal giallo all’arancione intenso e al marrone”.

Da lì in poi proseguì un flusso di informazioni, su altri scenari del pianeta (“Pare di essere sul Washington Mall, con un obelisco alla fine”), sulla popolazione (“Sto vedendo ombre di persone molto alte e magre: indossano strani abiti, vestiti che paiono fluidi e che sembrano tagliati su misura”), sulle abitazioni (“Ci sono camere diverse, ma più che per dormire sembrano posti per essere ibernati, anche se questa non è una bella parola”), su tempeste violentissime che costringono a ripararsi “dietro le piramidi”, sul destino segnato del pianeta: “È passato il loro tempo. O la loro età. Stanno cercando un modo per sopravvivere e non ci riescono. Stanno cercando una via d’uscita o aspettando un qualcosa che deve tornare. Un gruppo è andato via, da qualche altra parte, molto lontana, per trovare un altro luogo in cui vivere”.

Dopo queste ampie descrizioni, al soggetto fu chiesto di rientrare nella stanza “terrestre”, seguendo la voce di chi l’aveva avviato all’esperimento: gli dissero che era tornato al 22 maggio 1984. Stargate sarebbe terminato così. Quarant’anni dopo ci sono questi reperti, che sembrano collimare con alcune delle più note teorie su Marte (era abitato ma poi andò alla malora e la sua gente partì per colonizzare altri pianeti, forse la stessa Terra), ma che di sicuro lasceranno perplessi molti lettori. Vabbé, ma la storia, ammettiamolo, è intrigante.

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