È stata una scommessa e una scommessa vincente. In barba al venerdì 17 è giunto a conclusione il ciclo di quattro conferenze promosso dall’assessora varesina all’Ambiente e Sostenibilità sociale Nicoletta San Martino sull’insegnamento della Laudato si’, l’Enciclica di papa Francesco che nel 2025 compie i 10 anni. Un’enciclica che il quotidiano britannico premio Pulitzer, the Guardian, definì “il più sorprendente e forse più ambizioso documento papale degli ultimi 100 anni” per la sua caratteristica di “parlare non solo a cattolici e cristiani, ma a tutti gli uomini sulla terra”. La Laudato sì è generalmente indicata come un documento “ambientale”, ma è in realtà un’enciclica sociale a 360 gradi, per le vaste interrelazioni tra ambiente e azione dell’uomo. Non per nulla Francesco sottolinea, parlando di globalizzazione e di “paradigma tecnocratico” che quest’ultimo “tende ad esercitare il proprio dominio anche sull’economia e sulla politica”.
Scommessa vincente non solo perché sono stati centinaia i partecipanti ai quattro incontri, “e far uscire la gente a Varese dopo cena, rischia di essere un’impresa, per una conferenza poi.”, scherza ma non troppo l’assessora. Questi temi sono divenuti sempre più cruciali, anche perché il mondo è cambiato. E non necessariamente in meglio. Nel 2015, l’enciclica nasceva in un momento di crescente sensibilità ambientale, precedendo di pochi mesi gli “Accordi di Parigi” che preconizzavano uno sforzo comune dei governi per il contenimento del riscaldamento globale. Oggi le guerre infiammano vaste aree del mondo, nei giorni scorsi il sistema europeo Copernicus ha annunciato il nuovo picco di riscaldamento del pianeta e lo scorso anno si è segnalato come il più caldo da che esistono rilevazioni scientifiche (1850). Contemporaneamente La diseguaglianza sociale aumenta e ambiente ed economia minacciano di andare in contrasto. Il tutto, mentre si attende l’arrivo di Trump con il suo “drill, drill” (“scava, scava”) che promette concorrenza energetica ai danni dell’ambiente. Per l’assessora varesina che ha fatto anche delle iniziative per l’economia circolare a favore del sociale una delle linee guida del suo mandato, non è il momento di arrendersi.
Fino al 2021, quando sono divenuta assessora con questa amministrazione, mi occupavo professionalmente di economia circolare nel campo sociale. In tale ambito avevo anche stretto conoscenza con l’onorevole Maria Chiara Gadda, vicepresidente Commissione Agricoltura, promotrice di una legge fondamentale “antisprechi” come la 166 del 2016, che ha promosso l’economia del riuso, e che è stata invitata a concludere il nostro programma di incontri. Appena insediata, avevo proposto e realizzato un incontro con numerose realtà impegnate nella tutela ambientale e nel sociale, per condividere riflessioni e progetti. Il riscontro era stato positivo, ma poi ci si era fermati lì. Ora abbiamo aperto una nuova pagina.
La tentazione più facile sarebbe stata quella di un assessore che per la sua provenienza di area cattolica poteva magari dire: “ecco, questa è la mia interpretazione dell’Enciclica e questa è la linea del Comune”. In questo modo, invece, andiamo alla scoperta di tante realtà locali che già vivono i principi evidenziati con la Laudato Si’, che, per inciso, è anche un documento di grande fondamento scientifico, con la sua analisi a tutto campo, dalle modalità di consumo, alle nuove tecnologie, alla povertà e allo sviluppo sostenibile. Ci sono grandi energie che vanno coordinate: è il principio della sussidiarietà. Il ciclo di conferenze, pensato anche con Stefania Barile e Chiara Giaccardi è andato in questa direzione.
Faccio un esempio: sono appena andata all’inaugurazione del Nido Le Costellazioni a Giubiano, completamente ristrutturato con i fondi del Pnrr. Ho trovato una bellissima realtà che coniuga attenzione per l’ambiente con la sua autonomia energetica, la gradevolezza del luogo, il sostegno alle famiglie e a maggio ragione dei genitori che lavorano grazie anche alla politica della gratuità per i nidi comunali.
È vero, grazie anche alla Legge Gadda, la 166, che agevola queste azioni. Sono già molte le realtà che vedono per esempio le eccedenze dei supermercati o altri esercizi alimentari reimpiegate in mense di carattere sociale. L’amministrazione dà una premialità fiscale con la Tari anche agli enti – pensiamo alla Croce Rossa – che ritirano i prodotti e a loro volta li redistribuiscono a chi ne ha bisogno. L’esperienza di don Marco Casale, che guida la Casa della Carità / Pane di Sant’Antonio a Varese, è stata tra i pezzi forti delle quattro conferenze.
Stiamo lavorando a un “banco del riuso” per valorizzare gli oggetti non più utilizzati. Ci sono già esperienze come quella di Brescia con la cooperativa Cauto e A2A. Noi lavoreremo con Sangalli (il gestore del servizio di raccolta rifiuti Ndr) e con la cooperativa San Luigi, che è appunto il “motore” della Casa della Carità alla Brunella. Restate collegati: presto ci saranno novità.
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