Opinioni

NOI

GIOIA GENTILE - 10/01/2025

L’applauso bipartisan al Senato

Due felicità in un giorno solo mi spaventano un po’: che cosa succederà per annullarle?

La prima è quella della liberazione di Cecilia Sala; la seconda nasce dal comportamento delle nostre due Camere: da quanto desideravo vedere maggioranza e opposizione festeggiare insieme un evento positivo per tutti gli Italiani? Finalmente ieri è successo. Non credevo ai miei occhi e alle mie orecchie: l’opposizione, per una volta, non sosteneva che si sarebbe potuto fare qualcosa di diverso e di meglio, ma ha gioito, ha apprezzato il lavoro di tutti coloro che hanno contribuito al buon esito della vicenda, ha persino ringraziato la Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri.

Sì, è stata una felicità per me sentir dire, finalmente, “noi”. Intendiamoci, l’opposizione deve fare l’opposizione e dalla maggioranza ci si aspetta che difenda le proprie scelte, ma non in modo pretestuoso; la dialettica democratica deve essere, appunto, una dialettica, non sempre e comunque un muro contro muro, una guerra a prescindere. Mi piacerebbe, ogni tanto, ascoltare una discussione ricca di sfumature e non solo affermazioni categoriche dagli uni e dagli altri.

Domani, forse, cominceranno a spuntare le prime critiche, ma oggi, 9 gennaio, mentre scrivo, ancora posso godermi la soddisfazione di sentire i nostri politici parlare di “noi”. Ed è accaduto non soltanto per il lavoro dell’intelligence e delle Istituzioni, ma anche grazie a lei, a Cecilia, che ha conquistato tutti con la sua bellezza da scoprire nello sguardo vivace e profondo, la sua disinvoltura senza aggressività, la sua passione filtrata dalla serietà della competenza. Nessuno ha osato dire, come spesso succede, “se l’è cercata”: abbiamo capito tutti – spero – che l’avversario era il regime illiberale dell’Iran a cui era necessario mostrare la compattezza di un popolo libero e dei suoi governanti.