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Cultura

IL PORTO SICURO

LUISA NEGRI - 10/01/2025

tuttolibriCompie cinquant’anni di vita Tuttolibri, il primo settimanale italiano dedicato all’editoria.

Uscì per la prima volta il primo novembre del 1975 come pubblicazione autonoma della Stampa, in vendita a 200 lire.

Dal 1980 divenne supplemento al giornale, presente in edicola il sabato per 52 settimane l’anno.

L’intenzione del direttore del quotidiano torinese Arrigo Levi era di “mettere il libro al centro, con notizie recensioni e classifiche”. L’idea nel tempo ha premiato. E, grazie anche -come si legge nel numero celebrativo di inizio anno- “alla comunità di lettori che ha partecipato a tenerlo vivo”, ha potuto creare attorno a sé, e al raffinato cenacolo dedicato all’editoria -intellettuali, studiosi, editori, narratori e poeti, traduttori e artisti- un punto di riferimento culturale, indispensabile ancora oggi.

Il numero 2423, uscito per le cure del caporedattore Francesca Sforza, lo dichiara nell’editoriale dell’attuale direttore Andrea Malaguti: “Sto sempre dalla parte dei libri, istintivamente, anche se suona antico, e invece è modernissimo. Rivoluzionario mi verrebbe da dire. Perché -rubo traslando una frase a Baricco- fanno vibrare il mondo. Sono una specie di droga. Più li leggi, più ti viene voglia, solo che si leggono sempre meno. Si vede. Eppure sono la cassaforte più sicura e ricca della intelligenza collettiva. Luoghi in cui si deposita il pensiero. Resta lì. Radicato. Profondo. Disponibile. Il nostro porto sicuro”.

A fondare l’ormai storico settimanale era stato un manipolo di entusiasti addetti ai lavori che rispondevano ai nomi di Mario Bonini, Vittorio Messori, Alberto Sinigaglia e Mario Varca.

 Il direttore Levi era affiancato dal suo fidato vice Carlo Casalegno, che seguirà in prima persona dall’inizio anche questa nuova avventura editoriale.

Tuttolibri -scriveva Levi- risponde a una certa idea di cultura ma anche a una certa idea dell’Italia e di come una società si sviluppa, il libro è un momento essenziale di ogni crescita civile”. E, quasi presago di una sorte che avrebbe ben presto colpito il cuore del suo giornale, nella persona proprio dell’ amico e collega carissimo Carlo Casalegno, soppresso brutalmente dalle Brigate rosse nel novembre del 1977, sottolineava anche: “Questo Paese è attraversato da inquietudini profonde. È scontento di sé, agitato da tensioni e da aspri conflitti”. In copertina, accanto all’editoriale, c’era la vetrina con i nomi e titoli dei più importanti servizi: MORAVIA Perché scrivo, MONTALE Nobel Tutta la bibliografia; PIOVENE Verità e Menzogna, anteprima del romanzo postumo; Le parole segrete di Gesù; FOGAR e il plagio letterario dell’anno. Ospitava inoltre 32 recensioni, 200 note bibliografiche e 40 schede.

La sorte, toccata appena due anni dopo a Casalegno, ferito alla testa da 4 pallottole delle Br e morto dopo 13 giorni di agonia in ospedale, tormentò Levi per sempre. Ma sicuramente anche quell’impegno di lavoro, tracciato dal prezioso collega, contribuì a dimostrare che loro non si sbagliavano.

Il porto sicuro ha protetto dalla bufera di anni ambigui e difficili l’opera fatta con onestà di impegno. Tanto che nel tempo se ne vedono ancora i frutti. Lunga vita dunque a Tuttolibri che ha aiutato generazioni di lettori, sballottati tra le correnti insidiose delle inquietudini, a riconoscere la giusta rotta.

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