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Memoires

LISTA DELLA DOTE

SILVANO COLOMBO - 10/01/2025

corredoPrima di andare nello stimato studio del notaio Modesto Dralli, in Varese, avevo fatto tirocinio in quello del notaio Francesco Merzagora, in Angera.

C’era molto da imparare da quella persona che era abituata a lavorare solo di sabato, ma ne sapeva una più del diavolo, come ho capito per la faccenda dei pesci di Locarno-Pallanza-Angera-Milano.

Ho avuto a che fare con una realtà tutta diversa da quella che avrei trovato a Varese, nel nobile borgo di Varese.

Una realtà di persone che sfuggivano alla vista, rintanate nelle loro povere case, al più intente a lavorare un modesto orticello nel chiuso della casa, che morivano senza che gli altri se ne accorgessero, come fu nel caso della povera Marta.

Eppure esistenze che hanno lasciato un segno, se non altro perché le carte di un notaio hanno accertato come vissero, di che cosa morirono, lasciando ad altri d’intendere l’alone di povertà e talvolta di miseria, miseria umana, che le ha circondate.

Ne ebbi toccante confronto quando mi toccò di scrivere il confesso della ricevuta di Lire 180 che serviva per la dote di Veronica B., abitante a Taino, che andava sposa a Giovan Pietro S. di Capronno.

State attenti alle due località, se sapete dove si trovano, perché la storia si dipana tra loro.

Le 180 lire dovevano servire alla Lista della dote così stilata: tutto l’occorrente per fare un letto, per le fodere, per il piumazzo [piumino] e i cuscini. Un bacile per lavare la testa; una traversa, le asse per il letto. Un cassone, due paia di lenzuola, calze, maniche, una tovaglia.

Tutta la mercanzia l’hanno caricata su di un carro e l’hanno fatta condurre ad Angera, dove lo sposo aveva trovato abitazione.

La Veronica viaggiava con una guarnacca [sopravveste] mezzana, una mezzalana mezzana [probabilmente intende ancora una guarnacca mezzalana, cioè di un tessuto misto di lana e di cotone], sei scialletti nuovi, tre camicie, due scossali [grembiuli], due fodrette [federe] ed un panno per la testa.

La casa era arredata (!) ed il letto per gli sposi era a disposizione. Nasceva una famiglia, tra Taino e Capronno, allogata in Angera.

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