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Opinioni

CARISSIMO PRETE

ROBI RONZA - 13/12/2024

donmatteoGiunto all’ottava puntata, Don Matteo 14, in onda come sempre su Raiuno, ha confermato il continuo trionfo di questa serie televisiva anche al di là dell’esodo dello storico protagonista, interpretato da Terence Hill, da cui prende nome e che l’aveva portata al successo.

Non soltanto si è confermata come la teletrasmissione più vista del giovedì sera, ma è anche andata al di là del suo consueto share.

A che cosa attribuire questo suo straordinario successo, che perdura da quando esordì nel 2000 ossia 24 anni fa? Secondo la maggior parte dei commentatori, Don Matteo ha il grande successo che ha perché, come scrive uno di loro, è caratterizzato da “Una trama ricca di colpi di scena che non angosciano ma fanno bene e permettono di trascorrere qualche ora piacevole davanti alla tv”. Sorprende che nessun proverbiale «addetto ai lavori» sottolinei invece ciò che è evidente, ossia che Don Matteo è uno sceneggiato di tipica ispirazione cattolica. Ciò non solo e non tanto perché tutto ruota attorno ad una figura di prete austero ma non clericale, simpatico e sportivo, ma anche da quanto emerge in modo esplicito e intelligente in alcuni momenti-chiave delle vicende narrate, come ad esempio i dialoghi finali di don Matteo con i rei confessi di un delitto.

Già solo la ripresa in evidenza di cattedrali e di sagrati, o i personaggi che appaiono sullo sfondo di facciate di chiese è una novità rispetto all’”ortodossia” del linguaggio cine-televisivo. Si pensi ad esempio ai moltissimi film e telefilm italiani di ogni tempo girati a Roma nello sfondo delle cui scene in ambiente urbano non si vedono quasi mai chiese: un’impresa certo non facile e che richiede agilità non comune in una città dove chiese e campanili spuntano da ogni parte.

Tutto l’insieme del filmato, dai dialoghi e dai modi del racconto fino agli ambienti ed ai luoghi delle riprese (due intatti centri medioevali come Gubbio e Spoleto), è espressivo della mentalità e dello stile di vita cristiano, in cui un gran numero di telespettatori evidentemente si ritrovano o comunque vedono come un buon riferimento.

Si ha invece l’impressione che i proverbiali «addetti ai lavori» più che apprezzare sopportino il successo di Don Matteo. E ciò sia i «laici» i quali lo vedono scavalcare nelle graduatorie le serie televisive centrate su quel modello di vita libertino che è la regola nell’attuale cultura di massa, e sia gli autori di tante trasmissioni ufficiali cattoliche, così spesso clericali e pesantemente didascaliche.

www.robironza.wordpress.com

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