Si muove la Varese incensata dal PNRR, unica eredità positiva del periodo più buio di questo secolo, gli anni della pandemia.
Cento milioni i fondi europei erogati e a disposizione della Città Giardino, una cifra che l’amministrazione comunale ha sempre portato a vanto dell’agire proprio e di quello degli uffici tecnici di Palazzo Estense: altri capoluoghi, paragonabili per dimensione e popolazione, non sono riusciti a catturare le stesse possibilità.
A detta del sindaco Davide Galimberti, che l’altra sera ha relazionato il consiglio comunale, il 65% dei progetti finanziati dall’UE è terminato o in corso di esecuzione. È una buona notizia in assoluto, perché sinonimo di una città che cambia, migliora e si evolve, ma lo è anche relativamente alle dinamiche collegate ai fondi stessi, che sono a scadenza (l’ultima nel giugno 2026) e non permettono di dormire sugli allori nel loro utilizzo.
Si “muovono” le Ville (riqualificata Villa Augusta e in corso gli interventi a Villa Baragiola, al pari del restauro della piscina di Villa Mylius), le scuole (con la nuova mensa della Don Bosco, il nuovo Nido Le Costellazioni e il Polo scolastico di San Fermo unito al polo per l’infanzia 0-6), il trasporto pubblico (con i 9 autobus completamente elettrici messi in strada) le ciclabili (con il completamento della pista Varese-Sant’Ambrogio) e gli studentati, con i lotti già completati nella complessiva riqualificazione di Biumo Inferiore e con la “novità” degli alloggi che verranno creati alle Bustecche, in piazza De Salvo, in una rimodulazione del progetto afferente la zona dell’ex Macello Civico che non ha trovato, insieme ai soldi pubblici, il supporto degli investimenti privati.
Negli ultimi giorni, però, è stata un’altra novità a catturare l’attenzione tra i bollettini in partenza da Palazzo Estense: si tratta di una modifica del Regolamento di Polizia Locale che vieterà su tutto il suolo cittadino la vendita e il consumo in strada e nei parchi di bevande alcoliche dalle ore 22.00 alle 6 del giorno successivo.
Sono esonerati dal divieto i bar e i ristoranti che consentono la consumazione all’interno nei locali, le pertinenze dei locali stessi e chi effettua il servizio d’asporto, mentre per quanto riguarda i supermercati notturni la vendita per asporto rimane ammessa solo se abbinata alla prevalente vendita di alimentari.
Può far più notizia (e allo stesso tempo recare con sé un costruttivo dibattito politico) questo cambiamento normativo di tutti i cambiamenti strutturali portati dal PNRR e non solo? Ebbene sì, se ti chiami Varese e sei governata da ormai 8 anni dal Partito Democratico. La lotta al degrado è effettivamente l’unico punto di discussione rimasto davvero vivo nell’agone bosino, sia per alcune mancanze attribuibili all’amministrazione nello specifico ambito, sia perché l’opposizione si presenta spuntata di argomenti e forza in tutti gli altri.
Davanti alla misura pronta a entrare in vigore, ciò che rimane della fu gloriosa Lega cittadina – completamente silenziosa davanti ai descritti sviluppi del PNRR – ha ripreso fiato e gridato al sindaco sceriffo, evocando la calata dall’alto di un proibizionismo alla varesina («Mancano solo Al Capone e le distillerie clandestine…» ha detto colui che presiede la sede di piazza del Podestà), giudicando la norma come “ammazza-movida” e facendosi portavoce del malcontento dei commercianti del centro storico.
Ma come? E la “Varese del degrado”, quella che la stessa Lega attribuisce al mal governo galimbertiano, dove finisce ora che la giunta ha pensato a un giro di vite (più o meno utile allo scopo si vedrà…)?
Non entreremmo nelle dinamiche della piuttosto noiosa politica varesina, non ne vale la pena. Faremmo invece solo sommessamente notare che in 42 anni di vita di “birrette” nella Città Giardino ce ne siamo bevute diverse e tutte all’interno dei locali o nelle pertinenze degli stessi. Mai, e come noi crediamo la maggioranza dei cittadini, ci siamo messi a pascolare con le bottiglie o i bicchieri in mano per corso Matteotti e dintorni, costume decisamente inelegante per l’immagine di una città e contegno che in America, tanto per scrivere, è vietato da decenni.
Insomma, cambierà poco o nulla. E i baristi della città non moriranno di povertà, nonostante la logica politica del bastian contrario abbia già organizzato il loro funerale.
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