Parte con un’ottima affermazione Auditel il nuovo programma condotto dalla coppia di regine Mediaset Silvia Toffanin e Maria De Filippi “This Is me”, in cui si celebrano i cinque lustri di attività della scuola di spettacolo “Amici” fondata dalla moglie di Maurizio Costanzo nell’ormai lontano 2000. In quello che con linguaggio patinato viene chiamato “salotto televisivo” sfilano gli ex remigini della scuola, oggi star eccentriche dello showbiz, che si rivedono nei filmati d’epoca, quando per un anno si sono sottoposti alle vessazioni di professori severissimi e regolamenti contorti, per poi spiccare il volo nell’universo della musica e dello spettacolo.
Per i tantissimi che non ce l’hanno fatta, un discreto numero di loro si è affermato, riuscendo addirittura a rappresentare un serbatoio notevole per quella che è in assoluto la massima espressione della musica italiana a livello televisivo, ovvero il festival di Sanremo. Lo spettacolo a due mani Toffanin/De Filippi si è avvalso poi di un battage pubblicitario imponente, di una contro programmazione Mediaset “conciliante” e dunque il risultato (che ha superato i 3 milioni di ascolto) costituisce il risultato di un’equazione matematica.
Intanto, proprio sul fronte Sanremo, sta cominciando in queste settimane a entrare nel vivo il lavoro di comunicazione del ‘festival che sarà’ da parte di Carlo Conti, chiamato a sostituire il re Mida degli ultimi cinque anni Amadeus. “Alla mia età ho smesso di guardare gli ascolti” ha sentenziato il conduttore fiorentino, ma nessuno gli crede, soprattutto in Rai dove al contrario la resa pubblicitaria del festival – soprattutto in tempi come questi in cui si dibatte molto a livello politico di canone – rappresenta una voce irrinunciabile nel bilancio aziendale.
Conti dovrà quindi far tornare i conti e riuscire a mettere in piedi una kermesse musicale in linea con il recente passato; ma fin dai piccoli segnali che sta lasciando sul suo cammino in questi primi mesi si può dire una cosa: sembra che gli manchi il tocco dell’evento, la capacità – che indiscutibilmente aveva Amadeus – di creare clamore intorno a ogni piccolo annuncio in preparazione della rassegna di febbraio. Ha suscitato giudizi contrastanti anche la scelta fatta da Conti del co-conduttore per la serata finale, l’eterno giovane Alessandro Cattelan. Bravo ma non nazionalpopolare, sulla Rai ha mancato il bersaglio diverse volte.
Si tratta di un’operazione a freddo in cui solo due sono gli esiti possibili: una reazione di totale rigetto oppure l’incoronazione del Pippo Baudo dei prossimi trent’anni.
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