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Garibalderie

APPETITI

ROBERTO GERVASINI - 29/11/2024

tortelliniQuando si vive soli da lustri e nel breve lasso di tempo vengono a mancare, in ordine cronologico, il cane, la gatta ed Anna, l’ultima adorata fidanzata, il pensiero consolatorio te lo fornisce Beniamino Spinoza il quale sosteneva che anche i più tristi, dolorosi accadimenti, le disgrazie personali, fanno parte di un tutto e contribuiscono alla perfetta Armonia della Natura e dell’Universo, in sintesi. Volendo quindi continuare ad alimentare  personalmente l’Armonia della Natura ho deciso di fare un giro culturale e in terra santa lungo la via Emilia da Parma a Modena. Soliti percorsi turistici: il manicomio di Colorno con annessa reggia: i lagher di Langhirano; Traversetolo; la fondazione Magnani Rocca, sostando troppo spesso davanti alle lapidi in ogni dove e che ricordano massacri di civili, donne e bambini tra il 1943 e il 1944. Mi sono fermato con Ciro Menotti 10 minuti, al sole,  davanti al Ducale di Modena.

A Parma, dentro il Teatro Farnese alla Pilotta hanno aperto un ristorante con ben 250 coperti. Posto incantevole dove con una giovane studentessa universitaria di Carpi, Adua, si è finiti con discernere sul tortellino, quello fatto a mano e quello fatto a macchina. Un po’ di cultura non fa mai male. Menù fisso per entrare alla Pilotta: solo 18 euro. A Modena c’è un’edicola aperta ad ogni angolo di strada, segno che questi emiliani, retrogradi ed attaccati alle tradizioni, leggono ancora i giornali cartacei. A Modena le vetrine di belle e vecchie librerie mostrano testi con biografie dei duchi estensi e manca il nostro varesino che soggiornò a Palazzo Estense nel 1700: Francesco tre. Modena aveva chiesto di trasferire i resti del duca da Varese a Modena. I resti son degnamente conservati al Monumentale di Giubiano e guai a chi lo tocca, il benemerito nostro. A Parma non si poteva evitare di mangiare lasagne, melanzane, tagliatelle al ragù ed affettati, sempre per motivi culturali perché quando torna dai viaggi l’italiano racconta sempre cosa e dove ha mangiato. I più acculturati aggiungono considerazioni sul rapporto qualità/prezzo e sui vini. L’Italia è piena di opere d’arte, monumenti, corti e giardini: un giro veloce prima di sedersi a tavola aumenta l’appetito e se poi, tornati a casa, il Parmigianino è un pittore e non un industriale lattiero caseario, cosa cambia nella vita? Baruk scriveva che l’importante è raggiungere la Felicità ed oggi è più facile di allora: basta uno schermo grande della tv ed un tosatore bravo. Siate felici sempre.

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