e
eri più magro/
la primavera verde/
i momenti giusti delle alzate mattutine per tempo/ della giacca impermeabile di velluto/
della macchinata/
della fermata da geo/
del caffè/
bevevi ancora il caffè/
della sigaretta buona/
fumavi/
del corriere e della gazzetta piegati e messi lì accanto per dopo/
del posteggio libero facile/
dei tre minuti a piedi col bavero alto che se pioveva piano piano era ancora meglio/
dei cenni di capo e di un paio di ciao/ dell’erba ancora brinata e dei cavalli con tizio che prendeva i tempi/
e sapere che contava la scena/
e che prima di andartene avresti chiesto vince non importando poi davvero la risposta/
che di lì a poco al tuo posto avresti guardato il rosa nume indigete oltre il lago/
che vicino da pippo ti aspettavano le uova al tegamino/ era il tempo dei panni verdi/
del calma e gesso/ della invocata gobba/ degli orfanelli in calore/
dei dadi americani/ dei cavalli alla piegata/
dei soldi in buca o a babbo morto/
dei cabriolet/
della menschheit come vuole il crucco/
del vento all’alba/
per altri mai per me non pochi dei quali perduti/
del baby e dello shinkenegger/
tutta vita/
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