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Società

PARADOSSO

GIOIA GENTILE - 29/11/2024

scuolaQualche giorno fa, leggendo sul Corriere Il Caffè di Gramellini, ho scoperto che Tina Gesmundo, preside del liceo Salvemini di Bari, nel presentare ai genitori l’Istituto durante un “open day”, non li ha trattati con i guanti. Ha detto che non intendeva convincerli ad iscrivere i figli al suo Istituto, perché non stava vendendo un detersivo. Ha parlato degli atti di bullismo nei confronti dei compagni, delle intimidazioni nei confronti degli insegnanti e ne ha attribuito la responsabilità ai genitori che definiscono ragazzate quei gesti, educano i figli a “coltivare solo il mito del successo e del denaro” e affidano alla scuola la propria incapacità educativa. Non so se abbia fatto riferimento anche alle aggressioni che i docenti subiscono dai genitori, ma era chiaro che la critica era rivolta comunque a loro. E mi trova completamente d’accordo.

Riflettendo ancora una volta sul problema, ho messo a fuoco il paradosso: meno i genitori stimano gli insegnanti, più tendono a delegare loro l’educazione dei figli. La stessa cosa che succede con i medici: i pazienti che meno li stimano si aspettano da loro miracoli, al punto che, se non si verificano, non esitano ad alzare le mani.

Non ho potuto fare a meno di notare come l’atteggiamento nei confronti di queste due categorie di professionisti sia cambiato nel corso degli anni. Ai miei tempi – concedetemi l’espressione – l’insegnante aveva sempre ragione e il brutto voto era spesso seguito da una punizione casalinga. Non che fosse un metodo educativo efficace in ogni circostanza, ma dà l’idea di come gli insegnanti fossero tenuti in considerazione.

E il dottore? Appena entrava in casa per visitarti (perché allora il medico andava anche a visitare a casa) ti sentivi sollevato; quando ti prendeva il polso, già ti sembrava di stare meglio; se poi si concedeva qualche battuta, capivi di essere in via di guarigione. La sua sola presenza aveva un potere quasi taumaturgico.

Non intendo qui fare un’analisi sociologica e politica delle cause del diverso atteggiamento delle nuove generazioni nei confronti di medici ed insegnanti. Solo penso che quanto di positivo c’era in quel rapporto di rispetto, basato sul riconoscimento delle competenze e del valore delle due funzioni, andrebbe in qualche modo recuperato. Come, non saprei. Però so che purtroppo ci vorranno anni, forse molti più di quelli che sono serviti alla decadenza.

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