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Apologie Paradossali

AMBIGUITÀ

COSTANTE PORTATADINO - 29/11/2024

?????????????????????????(S) Possibile che con tutto quello che capita nel mondo, due guerre quasi mondiali, mezza Africa in fiamme, crisi climatica e tanti altri guai, ci dobbiamo occupare della lite tra Conte e Grillo?

(O) Vedi, tutta la storia dei Cinquestelle è giocata sul tema dell’ambiguità, che non è necessariamente menzogna, ma talvolta è condizione necessaria per trovare un filo di comprensione che consente accordi provvisori, vedi i tre governi diversissimi che hanno compiuto la scorsa legislatura.

(C) Direi che una dose di ambiguità sarà necessaria persino a Trump se vorrà mantenere la promessa di avviare il processo di pace sia in Ucraina sia in Israele. Quindi esaminiamo nel nostro piccolo, questo esempio di evoluzione politica e culturale.

Il Movimento 5S nasce tutt’altro che ambiguo: propone la democrazia diretta, assicurata dall’uso della rete, che si sostanzia in alcuni principi: UNO VALE UNO (da subito con l’eccezione dell’ELEVATO/GARANTE), NESSUNA ALLEANZA (con l’eccezione della creazione dei governi a guida Conte, poi Draghi) due elezioni al massimo in qualsiasi organo istituzionale, (oggi superata) ATTUAZIONE INTEGRALE DEL PROGRAMMA. Con l’elezioni del 2018 e la tripartizione del Parlamento si deve fare di necessità virtù: possiamo chiamarlo compromesso populista per il governo Conte/Salvini, cui segue un compromesso antifascista (Salvini voleva i pieni poteri e sognava elezioni trionfali), poi un compromesso economico/salvaItalia, governo Draghi, poi le elezioni anticipate, volute forse più da Draghi che da Conte, ma ad entrambi era necessario uscire da un compromesso che odorava di ambiguità. Scomparso Casaleggio e le sue utopie rivoluzionarie/apocalittiche, la posizione purista di Grillo si era progressivamente erosa, di fronte all’evoluzione progressista dell’astuto Di Maio, capo politico sospinto ai margini dall’ancora più astuto Conte, fino allo scontro attuale che ha materializzato la sconfitta (per me quasi sorprendente) di Grillo.

(O) Con la nuova ‘costituzione’ del movimento siamo passati dal compromesso all’ambiguità?

(C) In realtà ci eravamo già arrivati da un pezzo, forse insensibilmente, ma il passaggio chiave è l’interpretazione della DEMOCRAZIA DIRETTA grillina come POPULISMO. Il populismo è per natura ambiguo, può essere perseguito con accentuazioni diversissime, per esempio la sicurezza pararazzista e la ribellione antitasse di Salvini, il classimo ultrasindacalista di Landini, l’esasperazione verde dell’Europa/Thumberg, il neofrontismo di Schlein. Ora aspettiamo l’evoluzione della strategia di Conte, non dubitando che rivincerà la nuova votazione.

(C) Mi rifaccio alle affermazioni ripetute e recentissime di Conte, che coniuga un dichiarato progressismo, collocabile talvolta ben a sinistra del PD, con un dichiarato ‘pacifismo’ che lo accomuna ai sostenitori di Putin e ai nemici di Israele. Vero che è una contraddizione presente anche tra PD ed ultrasinistra, ma i toni con cui Conte ha ribadito questa posizione, martedì scorso da Vespa, lasciano intendere qualcosa di più di una gestibile differenza di opinioni tra i futuri alleati del “campo largo”.

(O) Ricordo però che una non remota apologia (ottobre 2019) partendo dall’ambiguità arrivavi ad una valutazione negativa delle contrapposizioni troppo coerenti. Cito: “L’avventura della conoscenza, se vuole far emergere quel che non si sa ancora, ovvero conoscere i misteri del regno dei cieli, non può ridursi a dialettica di contrapposizione.  Però, attenzione: non significa cadere nel relativismo, tra dogmatismo e relativismo non c’è il confine tagliente di un filo di rasoio, c’è uno spazio immenso, c’è tutta una vita da mettere alla prova. ‘Esperienza’ è forse la parola che più si avvicina a questa avventura della conoscenza.” Vale per la conoscenza solo o anche per la politica?

(C) Nulla di più ’esperienziale’ della politica, dove l’IDEALE e il REALE devono necessariamente incontrarsi, ma questo esige talvolta il compromesso, talvolta un operoso silenzio, non l’ambiguità o il trasformismo. Quel poco di innovativo che ha affascinato un terzo dei votanti sei anni fa rischia di disperdersi.

(S) Sebastiano Conformi   (O) Onirio Desti  (C) Costante

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