«Siamo la rivista delle imprese. E come tale abbiamo affrontato e affrontiamo la nostra avventura giornalistica: cercando di narrare ciò che l’industria rappresenta per questo territorio, in ogni suo aspetto e in ogni sua implicazione. Non solo economica».
Non è da tutti – in un’era in cui l’informazione sta smarrendo per strada il carattere fondamentale della “professionalità”, permettendo a chiunque, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, di sentirsi “giornalisti per un giorno” e mettendo così a rischio il valore fondante (tra gli altri) dell’obiettività – dichiarare apertamente il punto di partenza della propria visione.
Davide Cionfrini invece, nel festeggiare i primi 25 anni di Varesefocus, da cronista autentico ed esperto qual è, le carte in tavola le mette subito tutte. E sarà anche per questa correttezza “deontologica” e “sociale”, oltre che per l’interesse intrinseco racchiuso in ogni riga pubblicata, che la “rivista delle imprese” è da un quarto di secolo un punto di riferimento per tanti lettori nel Varesotto.
Edita da Confindustria, allegato del Sole 24 Ore nelle nostre zone ma da tempo anche sito internet, Varesefocus ha raccontato per tutto questo tempo «più di 600 storie diverse di imprese», costruendo senza temere pari lo spaccato più fedele di un territorio che del “saper fare” ha fatto una bandiera, ancora oggi – nonostante tutto – resistente al vento del cambiamento. «Se in questi 25 anni non ci fosse stato Varesefocus – ha scritto ancora il direttore – sarebbe mancato un pezzo fondamentale della narrazione di questa provincia di confine e, allo stesso tempo, al centro dell’Europa. Non che altri giornali locali non si occupino degli stessi argomenti. Ma lo fanno in maniera diversa, partendo da altre tecniche di narrazione e altre bussole di riferimento. Non lo fanno (lecitamente, intendiamoci) dal punto di vista delle imprese, per l’appunto. Che hanno, invece, estremamente bisogno di disinnescare quella cultura antindustriale ancora troppo forte in fasce eccessivamente ampie di società. Così come hanno bisogno di contrastare troppi luoghi comuni che circondano il sistema produttivo. Primo fra tutti quello che “a Varese l’industria non c’è più”. Come spesso vox populi rimpiange. Ma non è così. Varese rimane uno dei territori a maggiore vocazione manifatturiera del Paese. Con una densità di imprese per chilometro quadrato che in alcune aree della provincia raggiunge picchi da record nazionale ed europeo».
«Raccontare un territorio così fortemente caratterizzato dal fermento imprenditoriale vuol dire anche occuparsi di tutte quelle diramazioni con cui la vita d’impresa permea la società locale e le sue comunità»: e allora ecco anche gli articoli di politica, società, tecnologia, costume, arte e natura, che mai hanno dimenticato di narrare “Luoghi e Bellezza” di ciò che circonda Varese.
Proprio da questa partizione divulgativa è stato preso spunto per le prime celebrazioni di un anniversario così importante. Nei giorni di venerdì 29 novembre e sabato 30, Varesefocus darà la possibilità ad abbonati e semplici lettori di andare alla scoperta di alcuni musei del territorio e del “dietro le quinte” dell’aeroporto di Malpensa, con ingressi e visite guidate gratuiti. Nel novero la Collegiata di Castiglione Olona, il Ma*Ga* di Gallarate, il MILS (Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese), il Museo del Tessile di Busto Arsizio e Volandia.
«Raccontare Varese con gli occhi delle imprese vuol dire anche fare marketing territoriale, un compito che con la nostra storica rubrica “Gita a” svolgiamo dal primo giorno».
Dire ma anche fare, quindi. Buon compleanno Varesefocus.
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