Carlo Bossoli, vedutista, ritrattista, cronista di guerra, documentarista di imprese, amato e conteso da sovrani nobili borghesi di tutt’Europa per la levità e l’immediatezza delle sue opere, è protagonista di una mostra proposta dalla pinacoteca Züst di Rancate, che si avvale di oltre 100 opere, provenienti da collezioni private e pubbliche, molte esposte per la prima volta.
Di famiglia, ticinese, si trasferisce a Odessa quando ha cinque anni: il padre fa parte di quei maestri ticinesi che esportano il loro know how di decoratori e incisori nelle grandi città europee. È autodidatta: la sua formazione non avviene in un’Accademia, com’era in voga nell’Ottocento: lavora come pittore decoratore. Nel 1839 compie un viaggio d’istruzione in Italia: visita Napoli, Venezia, la Sicilia, la Valtellina, Milano, Genova incoraggiato da Michail Voroncov governatore della città che ne ha compreso il talento innato. L’esperienza lo invoglia a lasciare Odessa e a viaggiare.
Dal 1843 vivrà a Milano e nel 1848 immortala “le cinque giornate”. Nel 1853 il governo austriaco lo espelle dal Lombardo-veneto insieme a tutti i ticinesi ivi residenti. Si trasferisce insieme a Vela e Orelli, a Torino, patria di libertà, ove si fa costruire ‘casa Bossoli’, che si affaccia sul Po, edificio nel quale prevalgono le linee curve, che ha conosciuto e apprezzato soggiornando nel Nord Africa, ma che sono fuori dalle regole dell’architettura sabauda. Lì vivrà con la sorella e il figlio di lei Francesco Edoardo, anch’egli pittore e suo collaboratore, che collabora come illustratore per il CAI di cui è membro. Carlo dal 1853 su ogni lavoro appone, accanto alla firma, la data e la leggenda ‘Torino’, divenuta il suo ‘locus cordi’.
Capace di creare relazioni personali, frequenta tutte le corti d’Europa, apprezzato e conteso da imperatori, sovrani, nobili, borghesi: Francesco Giuseppe d’Austria, Eugenia di Francia, Carlo Alberto di Sardegna amano il suo stile e fanno a gara per essere ritratti da lui. Utilizza spesso la tempera, stravolge le regole di cromia, creando uno stile personale contraddistinto da immediatezza, leggerezza e tersità. Mostra passione per le vedute caratterizzate da cieli sempre nuvolosi, mai tersi, le atmosfere fiabesche, orientaleggianti, i mari in tempesta, le città – oggi completamente mutate nei dettagli urbanistici – elementi caratterizzanti insieme ai cosmorami che realizza secondo quanto ha appreso soggiornando a Napoli.
Ha sempre con sé un carnet de voyage su cui schizza eventi, paesaggi, persone incontrate nel suo viaggiare; poi traduce visioni ed emozioni in tempere e oli.
A Torino frequenta assiduamente la Corte e riceve da Eugenio di Savoia l’incarico di documentare le vicende militari e i momenti ufficiali del Regno: immortala le guerre d’Indipendenza condotte dall’esercito sabaudo, vivendole sul campo come cronista-pittore di guerra, realizzando 150 composizioni a tempera. Documenta anche le imprese economiche e industriali, come la costruzione della tratta ferroviaria Torino-Genova. (Torino e Genova sono le città che gestiscono tutto il traffico merci con il centro Europa per l’Italia).
La Corte lo apprezza tanto da conferirgli il titolo di Cavaliere dell’ordine di San Maurizio e Lazzaro e di ‘pittore reale di storia’ titoli conferitogli con grande ufficialità nel 1862. Imperatori e sovrani sono suoi committenti insieme a nobili e ricchi borghesi, il jet-set del tempo, che gli commissionano le vedute dei loro giardini e delle ville che documentano, insieme ai ritratti, lo status symbol di chi le possiede.
La mostra racconta tra oli tempere, schizzi, cosmorami, litografie, documenti, divisi in 11 sezioni, l’esperienza pittorica e umana di Carlo Bossoli.
È esposto un prezioso volume, The War of Independence 1859, edito in Inghilterra, che narra le vicende della Seconda guerra d’Indipendenza ed è illustrato dalle tempere di Bossoli. L’artista è tanto apprezzato in Inghilterra che, pragmaticamente, chi non poteva permettersi uno olio del pittore, ne acquistava una copia litografica: i suoi olii erano riprodotti e commercializzati come copie, in gran numero.
Mostra di grande respiro, piacevole sia dal punto di vista artistico che storico, completata da un ampio catalogo illustrato, alla cui realizzazione hanno contribuito, oltre al curatore Sergio Rebora e Mariangela Agliati Ruggia e Alessandra Brambilla del coordinamento scientifico, un folto gruppo di studiosi del Bossoli.
Carlo Bossoli (1815-1884). “Pittore giramondo tra le corti reali e il magico Oriente” Pinacoteca cantonale Giovanni Züst Rancate CH Fino al 23 febbraio 2025
You must be logged in to post a comment Login