Chi fu Italo Foschi? I più risponderebbero “mai coverto”, anche tra gli acculturati, dai laureati in Scienza della comunicazione ai geni di Matematica teoretica. I gesti che si apprendono da piccoli diventano quasi sempre incorreggibili e ” leccando” un francobollo per affrancare una lettera in tempi di e mail e smartphone, arriva a fior di naso la faccia dell’ Italo Foschi.
Chi sarà costui, quali virtù pubbliche e private, finanziare ed affettive può vantare il soggetto? Si cerca subito nel web. Italo Foschi negli anni 20 e 30 fu il fondatore della squadra di calcio della Roma, della squadra di calcio della Sambenedettese, della squadra di calcio della Giuliese: insomma fu un grande squadrista. Approvò infatti l’ omicidio di Giacomo Matteotti e fu poi espulso dal Partito fascista perché troppo violento. Tornò in auge nel 1943 quando il Comando dell’ esercito tedesco occupante lo nominò Prefetto di Belluno. Un francobollo della Repubblica italiana lo celebra. Che dire? Se si omaggia così il presidente della Roma calcio è inevitabile che tifosi di altre squadre di calcio avanzino altre pretese filateliche.
Infatti è accaduto. ” Leccando” dopo qualche settimana dal Foschi un altro francobollo, piomba sotto il naso un altro sconosciuto ai più: Maffeo Pantaleoni, dapprima confuso con Valerio Bacigalupo, grande portiere del grande Torino. ERORE. Maffeo Pantaleoni era nato a Frascati e fu un tenace tifoso della Lazio. Fu anche un economista famoso e stimato. Partecipò all’ impresa di D’ Annunzio a Fiume e aderì subito al Partito nazionale fascista. Forte e importante fu il suo contributo per accreditare come testi autentici i falsi Protocolli dei Savi di Sion dando vita ad una campagna Antisemita in Italia. Ironia della sorte vuole che la bandiera di Israele sia bianca ed azzurra, come i colori della Lazio. Omaggiate le squadre di calcio romane, in clima di nazionalismo e sovranismo, nella competizione per l’egemonia culturale, pare che la partita si giochi sui campi di calcio. Certo lo sport accende gli animi e nel calcio a volte anche le sirene dei cellulari della Polizia, arbitro imparziale nelle partite tra tifoserie. Ricordare vecchi e prestigiosi tifosi della Roma e della Lazio può giocare all’ innalzamento culturale dei Boys.
Tuttavia altri edificanti esempi di grandi tifosi, nati e cresciuti oltralpe, non possono essere ignorati. Il barone Pierre de Coubertin, forse tifoso del PSG, andrebbe omaggiato con un francobollo. Era anche favorevole al colonialismo e profondamente convinto della superiorità della” razza bianca”. Era contrario alla partecipazione delle donne alle Olimpiadi. Ci pensino alle Poste. Resta da omaggiare il più famoso ministro dello Sport e della Propaganda, tifoso del Borussia Munchengladbach fin da piccolo, organizzatore dei grandiosi Giochi Olimpici di Berlino del 1936, Joseph Goebbels. Dai, aspettiamo.
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