La fatica di vivere dei Nonni. Ho una brillantissima nipotina che frequenta la seconda media in un Istituto di rango di Varese.
I Nonni non devono solo dispensare inutili norme di saggezza; meglio qualche regalo da realizzare all’istante. Può accadere che un Nonno, in questo caso proprio io, si debba misurare con la poesia della Scuola Siciliana di Iacopo da Lentini e alla prima lettura venga colto da un sonno profondissimo: il sonno della ragione, e non sia in grado di indirizzare la discente alla corretta ed appropriata intelligenza del testo.
Glielo dico paro paro, confessando di essere inadeguato a siffatto compito ed intanto faccio mente locale alla Scuola Siciliana: il notaro Iacopo da Lentini, Cielo d’Alcamo eccetera.
Ma io, quando ho incontrato questi personaggi? In prima liceo classico, dopo aver fatto due anni di ginnasio. E “Rosa fresca aulentissima” era una rosa profumatissima e basta, senza pruderci sopra, al massimo al prof di italiano spuntavano due palline di bava agli angoli della bocca, sotto occhietti maliziosamente sorridenti.
Ruit hora ed io sono inesorabilmente sorpassato dai compilatori di antologie ad uso della seconda media che intanto incominciano a mettersi insieme a due a due per far fronte ad un lavorìo ammiccante ai trionfi televisivi: L’isola dei giovani lettori.
Ho trovato in casa un lavoro di un eminente critico militante come Giansiro Ferrata che pubblicava presso Antonio Vallardi di Milano un ben frondoso L’albero della fantasia. Antologia di letteratura per la scuola media (edizione 1942, L.28)
Tanto per chiarire il campo d’interesse: L’albero della fantasia. Si fa riferimento, immediato, alla fantasia, come componente essenziale per far crescere in ciascuno di noi un nostro campo sul quale educare un albero, che porterà i suoi rami, le sue foglie, i suoi frutti.
L’isola dei giovani lettori: i nostri ragazzi sono isolati, galleggiano in un mare sconosciuto, soli e perduti senza la fantasia che li può aiutare.
“La fantasia è una fede”, dice il Ferrata, ed in apertura scelgo tra i suoi autori: Carlo Collodi, Guido Gozzano, Lewis Carroll, Giovanni Pascoli, Umberto Saba, Edmondo De Amicis, Fëdor Dostoevskij, Alessandro Dumas, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni e basta.
Tutti pesci in un mare che l’Isola non può pescare. Perché i giovani lettori non hanno né amo né lenza né la pazienza di leggere bene e di intendere meglio parole ben scritte. Devono impegnarsi a cercare fossili sull’isola, frammenti di cortecce, a fingersi filologi quando la fantasia è una fede.
Meglio essere Nonni oggi, che studenti oggi.
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