Mai come ora l’espressione “piove sul bagnato” potrebbe essere calzante, perché ha implicazioni che vanno oltre il meteo. La vicenda Tre Valli ha inzuppato l’ambiente ma ha anche scaldato gli animi e, diciamo subito, ormai è chiaro che ci sono tribù contrapposte. Quella di chi vede le manifestazioni sportive, ciclismo in testa ma non solo, come una seccatura, e chi le vede come un’opportunità.
L’interruzione della gara “pro”, proprio quando il tempo orribile stava migliorando ha suscitato qualche mugugno, anche se proprio Tadej Pogačar ha fatto osservare che chi pedala in bicicletta, a differenza di chi fa lo spettatore, deve guardarsi non solo dall’acqua che scende dal cielo ma anche e soprattutto da quella sulle strade. A maggior ragione, aggiungiamo, se non si tratta di scalare lo Stelvio (si è fatto anche con la neve , ma di affrontare anche ripetute discese che diventano insidiose.
Tra i “leoni da tastiera” poco informati ci sono poi quelli che invocavano “un altro giorno”, o “un altro mese”, per lo svolgimento della gara, non sapendo probabilmente che i calendari non li fanno gli organizzatori, ma l’UCI, Unione Ciclistica Internazionale. Il calendario peraltro era così fitto che domenica 6 ottobre era già programmata la 77esima Coppa Agostoni, lunedì 7 la 105esima coppa Bernocchi, martedì 8 appunto la Tre Valli Varesine e il 12 il Giro di Lombardia. Non sembra che per quest’ultima manifestazione, con partenza a Bergamo e arrivo a Como si siano levati i lamenti uditi a Varese. Anzi, proprio il “Lombardia” è stato un bagno di folla, pur con l’arrivo che ha dovuto essere spostato su una strada parallela a causa dell’esondazione del lago, e la promozione generata con le splendide riprese aeree è stata impagabile. Per altro non solo sulla Rai ma anche, per circa 3 ore, sulla TV Svizzera, che rappresenta per l’area lacustre un importante mercato di riferimento.
La Tre Valli, è vero, così come l’intero trittico lombardo che essa tradizionalmente conclude, fino al 2013, si svolgeva ad agosto, poi, anno dopo anno è “scivolata” in avanti, ma questo è conseguenza di un arricchimento del calendario, che ormai da anni vede tra l’altro il mese di settembre significativamente occupato dalla Vuelta (quest’anno dal 17 agosto all’8 settembre), mentre i mondiali di ciclismo a Zurigo si sono conclusi solo il 29 settembre.
A tutto questo si aggiunga l’ormai rilevante impegno e successo rappresentato dalla Gran Fondo Tre Valli Varesine, che ormai è giunta ad attirare oltre 3 mila amatori, di cui una quota significativa dall’estero e moltissimi da fuori regione. Manifestazioni di questo genere, come le “Strade Bianche” a Siena, lo stesso “Il Lombardia” a Como, sono immediatamente a ridosso, anche per motivi organizzativi, della gara “pro”. Quindi, tutto un complesso gioco a incastri dove, in definitiva, a dettare le regole è il calendario internazionale. I numeri di quest’anno non sono ancora disponibili, ma le stime divulgate lo scorso anno dalla Camera di Commercio parlano di 38 mila pernottamenti legati al complesso delle manifestazioni delle Tre Valli, in una provincia che tra l’altro proprio sulle due ruote fa leva per tutto l’anno, con programmi come “Do You Bike?”
Non solo di ciclismo tuttavia si vive nel tempo libero di questa stagione. Il secondo settimana d’ottobre è stato interessato dalla tre giorni della Varese City Run, con circa 1500 partecipanti (più di un terzo da fuori provincia). Una manifestazione che andava dalle gare competitive Fidal della Mezza Maratona e la 10 Km, alle stesse distanze amatoriali (anche il sindaco Galimberti in corsa per la 10 km regolarmente portata a termine), fino ai percorsi più brevi, quelli anche per le famiglie e le “Pulciniadi”, con 400 bambini di 14 scuole elementari impegnati in quattro diverse discipline sportive e l’Università dell’Insubria come partner scientifico.
“Manie” varesine? Tutt’altro. Tanto per stare nell’Insubria intesa questa volta geograficamente, a settembre a Gallarate si è corsa la Galla Run nella versione 10 e 4 km, agonistica e non competitiva, ma è oltre confini che si fanno i grossi numeri. un programma simile a quello varesino, mezza maratona inclusa, è stato quello dell’Ascona-Locarno Run, con 2700 iscritti nei due giorni dell’11 e 12 ottobre. Record nell’ultimo fine settimana di settembre anche per la StraLugano, con 5700 iscritti sulle rive del Ceresio, dalle corse per famiglie alla mezza maratona.
Che cosa concluderne? L’esperienza, quindi anche gli errori, insegna sempre. La spettacolarità tecnica del “Lombardia”, con il suo percorso e salite di una certa lunghezza, può far riflettere sul significato dell’attuale percorso della Tre Valli a “circuito breve”, fin troppo urbano, con relativi disagi. Allo stesso modo, una migliore segnaletica potrebbe aiutare il traffico, ma ormai appare chiaro che il “driver” dello sport, anche sul piano sociale ed economico è un riferimento che non può essere trascurato. Anche nel confronto competitivo territoriale.
You must be logged in to post a comment Login