Amava tornare appena poteva, nella sua parrocchia, a Valle Olona, dove parenti e amici lo accoglievano sempre festanti. Perché Padre Dionisio Ferraro non aveva tagliato le sue radici, anzi aveva costruito reti per aiutare e sostenere quel mondo africano dove aveva scelto di vivere. Cresciuto sotto la guida spirituale del nostro Parroco di allora, Don Luigi Gabbani (1915 – 1982), il giovane Dionisio ne segue le orme, di “uomo della carità” quella evangelicamente applicata – subito – perché quando il bisogno chiama, non può attendere.
Di origini vicentine, giunge ragazzino nelle nostre terre, insieme alla sua numerosa e laboriosa famiglia. Frequenta il liceo nel Seminario diocesano di Milano, poi entra nel PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere).
Ordinato sacerdote nel 1970, dopo un altro periodo di studi, nel 1973 parte per la Guinea-Bissau dove la volontà dei superiori lo aveva destinato. Lì trascorrerà oltre 40 anni, dedicando tutte le sue energie a quella popolazione da lui tanto amata e che altrettanto lo ha ricambiato.
Di carattere concreto, Padre Dionisio con la sua determinata caparbietà, seppe centrare parecchi obiettivi in quelle terre lontane: dall’evangelizzazione, educazione e formazione di una popolazione che parlava a malapena il criolo, alla costruzione di asili, scuole elementari e medie. Per meglio coinvolgere le persone, si preoccupò addirittura di tradurre in criolo i libri liturgici! Ovunque, se coglieva il bisogno, con il suo carisma coinvolgente, sapeva individuare nuove comunità cristiane da formare e sviluppare.
Il suo spirito di evangelizzatore operoso era indomito. Divenne Rettore del Seminario diocesano di Bissau, costituì sempre in quelle regioni, diverse sedi parrocchiali – tra cui quella di Nostra Signora di Ajuda – e terminò l’edificazione della chiesa intitolata a Nostra Signora di Fatima. Seppe coinvolgere tantissimi benefattori e accogliere volentieri chi gli faceva visita nella sua missione. Impossibile elencare i numerosi e multiformi interventi sostenuti in terra d’Africa che hanno tutti contribuito a migliorare il tenore di vita della gente comune, ma soprattutto a far scoprire loro la bellezza del Vangelo e della figura di Cristo.
La sua parrocchia lo attendeva anche quest’anno per la festa patronale dedicata a Sant’Agostino, ma problemi di salute non glielo hanno permesso. Si pensava di poterlo rivedere a breve, ma il Padreterno lo ha voluto con Sé il primo giorno di ottobre, per continuare il suo lavoro di instancabile missionario in un’altra dimensione.
La mattina del 4 ottobre la nostra chiesa era gremita di parenti, amici, conoscenti che hanno voluto testimoniare il legame di stima e di affetto che in parecchi decenni si era creato con l’“amico africano”. Ognuno aveva aneddoti da ricordare e storie amicali intessute negli anni di frequenza oratoriana e poi ancora.
Da brillante oratore qual era, le sue appassionate narrazioni di vita africana lasciavano trapelare una sua costante serenità nell’affrontare le problematiche, perché sapeva che poteva sempre contare su Qualcuno! La sua grande fede, già peraltro appresa in famiglia, lo ha sempre sostenuto e accompagnato. Significativa era anche la sua umiltà che lo ha portato – come si sentiva dire – a fare cose grandi senza mai aspettare riconoscimenti. Quante sono state, raccontavano, le copertine confezionate ai ferri da mettere per terra – come letto – per i piccoli africani e che da Valle Olona partivano insieme a molto altro alla volta di Bissau!
La Messa esequiale presieduta da Mons. Piero Cresseri, compagno di seminario, è stata concelebrata da Don Maurizio Cantù attuale nostro Parroco, insieme a Mons. Peppino Maffi, pure compagno di studi. A corona sull’altare numerosi altri sacerdoti hanno voluto manifestare, con una cerimonia sentita e partecipata, un tributo di preghiera e di riconoscenza al confratello Padre Dionisio, mentre la nostra corale alternava canti di grande e commovente elevazione spirituale.
Particolarmente edificante l’omelia di Mons. Maffi che ne ha tracciato un profilo biografico intenso e profondo. Sue le parole di conclusione dedicate a Padre Dionisio e che ho chiesto di poter trascrivere qui.
“Alla fine, con molta discrezione, poniamo sulle tue labbra questa riflessione:
Ho imparato da Te, Signore della vita, che un tempo non abitato dall’egoismo e dall’indifferenza, è reso possibile per ognuno di noi soltanto attraverso l’amore e la fedeltà che lo accompagna. Tu, Signore, mi hai sempre voluto bene. Tu mi sei stato fedele. Ho sperimentato che la qualità della vita è decisa dall’apertura del cuore alla tua sapienza, alla tua Parola, al riconoscere il bene che ci viene donato e che scegliamo di ridonare. Sappiamo che la moltiplicazione del male non ha futuro: che la mediocrità e la superficialità non hanno speranza. È fondamentale avere passione per una vita spesa bene, così da essere onesti nel cuore, operatori di pace, promotori di giustizia. Io so, Signore, che coloro che cercano di seguirti, con onestà e attenzione agli altri ti avranno sempre vicino.
Accoglimi, Signore, tra le persone che hanno cercato di volerti bene. Amen”
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