Una risorsa importante, che porta vantaggi al territorio, ai proprietari, alle casse pubbliche, ma che va governata e non osteggiata da norme tra l’ipercomplicato e il vessatorio. È il quadro che del settore extralberghiero traccia Alfredo Dal Ferro, presidente di BBVarese, principale organizzazione di un settore assai differenziato.
Le motivazioni precise, spesso taglienti, tradiscono la lunga carriera come operatore commerciale nel mondo informatico, fin dagli anni ’80. Poi, quasi casualmente come spesso avviene, il “tuffo” nella gestione casalinga, a Castronno, di un Bed & Breakfast. Infine, nel 2011, la creazione di una associazione, senza fini di lucro, che in questi giorni, in collaborazione con la Camera di Commercio, ha varato uno dei periodici corsi per spiegare “le nuove regole del gioco” di un mondo che, secondo i dati regionali Ross 1000, copre in provincia 2557 realtà. Sono 1472 case vacanze (imprenditoriali o occasionali, un terzo con partita Iva), insieme alle 708 Locazioni turistiche, cioè gli “affitti brevi” entro i 30 giorni (solo alloggio e biancheria), 243 B&B (alloggio e prima colazione) e poi 60 foresterie (con possibilità di pranzi e cene), 22 locande (massimo 6 camere) e ancora case per ferie, ostelli e campeggi.
La casa vacanze, introdotta dalla Legge Regionale 27/2015, di tipo imprenditoriale o occasionale, con anche più unità, permette di offrire con burocrazia semplificata alloggio e eventualmente servizi complementari. La locazione turistica può ospitare max 30 gg nell’anno la stessa persona, prevede il solo alloggio, quindi meno introiti, ma ha incombenze ridotte e ha l’opzione della cedolare secca, del 21 o del 26%. Il Bed & Breakfast era inizialmente una delle formule più diffuse, ma oggi è in frenata, perché pur dando più margini deve fornire il riassetto di camere, e bagni ogni giorno, oltre le colazioni.
Molti si rivolgono al commercialista, che non sempre ha competenze sull’area non Iva, prevalente in questo caso, e sulle leggi regionali
Prima della pandemia eravamo in 150 soci, siamo scesi a 100, oggi siamo quasi a 250. Forniamo sostegno consulenziale e formativo, oltre che di rappresentanza con gli enti. Spesso mi viene anche chiesto un parere sulle ristrutturazioni, per sapere come configurare un immobile per l’utilizzo previsto. Calare la normativa nazionale e regionale sugli specifici immobili non è semplice, così diamo consulenza gratuita, con solo rimborso spese, a chi lo chiede.
In Lombardia c’era già il CIR regionale, all’incirca con gli stessi dati, ma dal 2 novembre servirà mettere questo codice fuori dagli immobili e in tutte le comunicazioni. Per chi non lo esporrà saranno multe salate, anche migliaia di euro. Per il momento, in provincia, solo la metà degli operatori è in regola, così abbiamo avviato un programma di formazione che includerà anche un tour di conoscenza di “gioielli” della zona: Castelseprio, Santa Caterina, Sacro Monte. Varese non è molto conosciuta specie all’estero: siccome i turisti non sanno dove andare, aiutiamo a proporre percorsi adeguati.
Oltre agli ospiti sui laghi e quelli di Malpensa, spesso è un turista che dal centro-nord Europa che va in centro Italia e si ferma qui una o due notti. L’obiettivo è prolungarne la permanenza e far conoscere meglio il territorio. Purtroppo, non c’è un’adeguata azione di promozione non esistendo un ente, anche pubblico/privato, che si occupi dell’incoming provinciale.
A parole sono tutti disposti, ma manca una azione reale, sostenuta da risorse adeguate. Anche la Camera di Commercio ha mezzi risicati. Le imposte di soggiorno potrebbero essere indirizzate in parte in questo senso
L’extralberghiero è una risorsa per i territori: porta flussi anche dove l’alberghiero non c’è, favorisce la riqualificazione edilizia, crea una filiera diffusa, fornisce risorse ai proprietari. Una politica turistica tutta sull’alberghiero è penalizzante e impossibile. Gli operatori non professionali sono il 90% dell’extralberghiero con oltre la metà dei posti letto regionali, ma sono esclusi da tutti i bandi e provvidenze come la riqualificazione energetica ed edilizia. Occorre un’azione che qualifichi ulteriormente il settore, escludendo l’abusivismo
Non nella nostra provincia. Anzi, siamo un elemento di riequilibrio dell’offerta e dell’economia territoriale. Certo, l’attuale sistema degli affitti non tutela i proprietari, che hanno comunque costi fissi come Imu e Tari, pertanto sono orientati a privilegiare altre destinazioni
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