L’arte all’aria aperta in questa piazza dell’ospedale di Circolo a Varese per consolidare la vicinanza della comunità ai suoi luoghi di cura. È la riscoperta di valori antichi che proprio dove l’esistenza umana è sospesa tra la luce e il buio, tra la speranza e la sofferenza, acquista significato. Ed ecco le “Vite Sospese” del maestro malnatese Paolo Borghi, artista di fama internazionale, che dà il “la” a quella che vorremmo diventasse una piazza a tema, il tema della partecipazione, della solidarietà, uno spazio da riempire di opere e da trasformare in un luogo di sosta, di meditazione per pazienti, operatori, familiari.
Siamo grati a Paolo Borghi e alla sua famiglia di artigiani della bellezza, il cui capostipite fu Stanislao, genio del cesello, servitore di papi e cardinali. “Vite Sospese” viene dopo il seicentesco “San Carlo che elargisce le elemosine ai poveri” di Francesco Torriani da due anni installato hall e al “San Sebastiano curato da Irene” di Andrea Ravo, asso della street-art, sempre all’ingresso del Circolo.
Il nostro impegno a migliorare la qualità del tempo trascorso da migliaia di persone negli ospedali di Asst-Sette laghi si coniuga perfettamente con la consapevolezza che l’arte tocca lo spirito, è parte della cura, e che gli ospedali, nella tradizione italiana, sono sempre stati luoghi di civiltà, scrigni nei quali custodire la bellezza, punti di incontro tra servizio pubblico e comunità. Alla cerimonia di svelamento della statua di Borghi era presente tanta gente comune e c’erano artisti. Tra costoro il maestro Marcello Morandini che plaudendo alla iniziativa ha detto: “Ci sarò anch’io in questa piazza con una mia opera”.
Il dono di Fondazione Circolo della Bontà è dedicato idealmente a pazienti, medici, infermieri, dirigenti della sanità varesina con un affettuoso pensiero e due parole: grazie e coraggio.
Gianni Spartà Presidente di Fondazione Circolo della Bontà
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