Il merlot è un’antica uva francese, nobile e ricca, coltivata con successo in tutta Italia dalla Sicilia al Varesotto. Il nome trae origine dalle beccate del merlotto, il merlo giovane ghiotto dei suoi dolci acini. Dà un vino di colore rosso rubino intenso che passa al granato dopo un breve invecchiamento, ha profumo erbaceo e fruttato, sapore morbido e retrogusto amarognolo quando invecchia. Con il cabernet sauvignon e il cabernet franc costituisce il celebre l’uvaggio dei rossi di Bordeaux che vantano alcuni dei più costosi “cru” al mondo, etichette leggendarie come Chateau Lafite-Rothschild, Chateau-Margaux, Chateau-Latour, Chateau Mouton-Rothschild. Sono bottiglie da collezione che si vendono a peso d’oro alle aste di Sotheby’s e di Christie’s.
Sulle orme – si fa per dire – delle più celebri vendite all’incanto, torna domenica 29 settembre al Museo della Collegiata di Castiglione Olona l’asta annuale di cento abbordabilissime bottiglie di Merlot prodotto in loco e messo all’asta per beneficenza. Qui il coltivatore Francesco Nutricati produce dal 2015, con il sostegno del parroco don Ambrogio Cortesi, pregiati nettari da uve coltivate in comodato d’uso su un terreno di 2500 metri quadri, che ai primi del ‘900 era piantumato a vite per conto delle suore. Probabilmente lo era già ai tempi del cardinale Branda, fedele consigliere del papa Martino V, seicento anni fa.
La vigna, lunga e panoramica, si trova proprio dietro la chiesa costruita sul punto più alto del borgo, luogo di un antico castello. I compratori potranno ritirare una bottiglia, partecipare alla degustazione e visitare il vigneto per ammirare, da un punto di vista inconsueto, tutto il complesso della Collegiata che si avvia a festeggiare i 600 anni dalla sua consacrazione. Il ricavato andrà a sostegno di Aisla Varese (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), in collaborazione con Asd Team Lino di Castiglione Olona. Una volta ogni parrocchia aveva un piccolo podere per produrre il vino da messa e i dolci e soleggiati declivi dietro la chiesa della Beata Vergine e dei santi Stefano e Lorenzo a Castiglione Olona, detta Collegiata per la presenza di un collegio di canonici, si è sempre prestata alla coltivazione della vite.
Il vigneto è un omaggio alla memoria di Branda Castiglioni, il porporato gourmet e gran cacciatore la cui passione venatoria è celebrata negli affreschi della Corte del Doro nel palazzo di Monteruzzo con aironi e germani reali che s’alzano in volo e lepri inseguite dai levrieri. A corte il cardinale invitava alla sua tavola prelati, dottori, maestri e signori con i quali, a pranzo finito, teneva circolo e conversava d’arte e di teologia. Gli avanzi dei pasti venivano distribuiti ai poveri insieme alle bevande e forse, tra quei beveraggi, c’era già il vino della Collegiata. Appuntamento al Museo della Collegiata, via Branda Castiglioni, 1 – 21043 Castiglione Olona – tel. 0331.858903. Ore 15.
You must be logged in to post a comment Login