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Fisica/Mente

PROTEGGIAMOLA

MARIO CARLETTI - 26/09/2024

pellePelle o pelliccia sono la nostra (o quella degli animali) buccia esterna con la quale ci vedono gli altri. Un vero e proprio biglietto da visita, un primo impatto visivo al quale successivamente possono eventualmente seguire altre connotazioni (fisiche, caratteriali, etc etc).

Facile dire come una pelliccia d’orso bianco o di pantera nera possa incutere terrore o paura o come una cute ferita, lacera, sanguinante possa far pensare a sofferenza, malattia, dolore.

La pelle come biglietto da visita perché immagine immediata dell’altro, elemento che porta con sé altri significati anche culturali, sociali, geografici etc etc

La pigmentazione cutanea, che è probabilmente la prima caratteristica che notiamo, è dovuta fondamentalmente a due fattori: il colore costitutivo e quello facoltativo.

Il primo dipende dalla genetica che crea un cocktail delle melanine intervenendo sul sistema endocrino (non ci sono quindi interventi esterni), il secondo invece è un colore facoltativo frutto dell’esposizione ai raggi solari, o a cambiamenti endocrini (ad es in gravidanza) o dell’intervento più o meno creativo dell’essere umano (ad es tatuaggi).

In generale comunque la pelle è l’organo più pesante del corpo umano (poco meno del 20% del peso totale), ha una superficie globale che può arrivare sui 2 metri quadrati, è elastica, resistente (caratteristiche che per altro variano con l’età), riveste tutto il nostro corpo lasciando spazio alle mucose solo per gli orifizi.

Rappresenta una barriera di protezione molto importante per tutti noi, può essere irrorata in maniera totalmente diversa a seconda delle condizioni atmosferiche per poter agire in modo determinante sulla nostra temperatura corporea, favorendo o meno la dispersione del calore.

È diventata, ancor più in questi ultimi anni, una tavolozza sulla quale ciascuno di noi può in libertà divertirsi a creare immagini e messaggi ma è sempre stata usata nella storia dell’uomo come rappresentazione verso gli altri.

Quindi è un organo che ha davvero una sua dignità fisiologica per le molteplici funzioni alle quali assolve ma probabilmente è molto più importante di altri per l’impatto sociale (naturale o modificato che può produrre).

Di recente il Ministero della Salute Italiano in collaborazione con l’unico IRCCS Pubblico dermatologico che è l’Istituto Sal Gallicano di Roma, ha fatto partire una campagna di sensibilizzazione per la protezione della pelle. L’attenzione è stata posta in modo particolare sulla protezione della cute ai raggi solari per evitare le banali scottature ma anche l’invecchiamento precoce e soprattutto le forme tumorali.

In realtà è evidente che la stagione estiva per semplice diversità climatica è quella che espone a maggior rischio ma è altrettanto ovvio che il luogo dove si abita e le abitudini di vita (ad esempio sci e montagna) influiscono in modo determinante all’esposizione ai raggi solari e quindi il problema non è solo stagionale.

Questa campagna ha quindi come obbiettivi dichiarati quello di aumentare la consapevolezza sui rischi dell’esposizione solare e di conseguenza sull’importanza della protezione dai raggi solari, tenendo presente le differenze legate alle fasce di età ed alle diverse tipologie cutanee.

Prevenzione quindi che mira a ridurre l’incidenza dei tumori della pelle in realtà molto diffusi soprattutto nelle categorie più esposte al rischio.

Le forme più frequenti di tumori della pelle sono il carcinoma basocellulare (80%), quello squamo cellulare ed il melanoma.

Essendo forme asintomatiche hanno spesso come unica manifestazione clinica una lesione irregolare rossa o pigmentata della pelle che non guarisce spontaneamente.

La stragrande maggioranza dei tumori della pelle se trattati precocemente sono guaribili.

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