È già tempo di campionato di basket, per Varese un rito irrinunciabile e di massa da quasi ottant’anni. Per la rinnovatissima Openjobmetis, che festeggia l’undicesimo e non scontato anno di sponsorizzazione, il cammino s’inizia domenica 29 settembre con la difficile trasferta a Brescia, sul campo della squadra (altrettanto rinnovata) che nella scorsa stagione ha guidato a lungo la classifica, autentica sorpresa del torneo.
Quali le prospettive di Varese dopo i brividi della scorsa stagione (salvezza soffertissima) e la fortissima delusione di due anni orsono (sesto posto al termine della prima fase e qualificazione ai playoff vanificati dalle conseguenze del “caso Tepic”)?
Alla domanda l’ottimista risponderà che, dopo un precampionato a ostacoli, avanzare qualsiasi previsione è pressoché impossibile. Il pessimista, invece, replicherà che questa squadra ha quasi un piede nella fossa.
Vediamo, con oggettività, di analizzare la situazione. Il precampionato è stato decisamente sofferto. La Openjobmetis ha disputato pochissime partite e una soltanto con Nico Mannion in campo (i suoi problemi alla schiena cominciano a preoccupare) e va dunque da sé che un gruppo assolutamente dipendente dal suo playmaker non poteva esprimere e forse neppure svelare anche solo in parte il suo potenziale; l’unica vittoria, peraltro contro una squadra di serie B spagnola di livello decisamente inferiore, a fronte di qualche onorevole sconfitta (su tutte quella di soli quattro punti con il Real Madrid), dice dunque poco o nulla.
Ancora una volta, malgrado le lezioni del passato, chi ha scelto i giocatori ha preferito la “cavalleria leggera” alla fisicità che invece pare dominare ormai ovunque, non soltanto a livello internazionale (Eurolega ma non solo), ma anche nel giardino di casa nostra. Nello scorso campionato la fragilità, inattesa, di Willie Cauley-Stein mise seriamente in pericolo la salvezza della squadra e la svolta avvenne, naturalmente, con l’arrivo in regia di Nico Mannion al posto dell’inadeguato Vinnie Shahid ma anche con l’innesto del fisicato Skylar Spencer dentro l’area.
Quest’anno la scelta è caduta su Kaodirichi Akobundo-Ehiogu, per tutti Kao, classe 1999, 208 centimetri ma soltanto 89 chilogrammi, grande saltatore e ottimo stoppatore ma, lo si è visto nelle poche amichevoli con preoccupante costanza, con pochi punti nelle mani e scarsa propensione ad andare a rimbalzo, a dispetto di una straordinaria elevazione. Al suo attivo, a livello europeo, c’è soltanto una breve esperienza in Germania nella scorsa stagione, 10 partite a 5,1 punti di media, che nulla lascia intravedere circa le sue qualità.
Di più: il suo cambio, dopo la vicenda Okeke (per nulla chiara), è Abdel Fall, 33 anni, una lunga carriera in serie A2 e soltanto un paio di puntate in serie A che, a questi livelli, ne fanno una forte incognita.
Il giocatore di maggior spicco arrivato in questa nuova Openjobmetis pare la guardia Jaylen Hands. 25 anni, ottime qualità realizzative a livello di college, Hands ha mostrato sin qui qualità e difetti: da una parte indubbie capacità offensive e moltissimo impegno difensivo, dall’altra una certa discontinuità e caratteristiche molto simili a quelle di Mannion, per cui il rischio che i due si “pestino i piedi” non sembra trascurabile.
Altri nuovi innesti sono le ali Davide Alviti, reduce da stagioni a Milano e a Trento non proprio soddisfacenti, e Justin Gray, che hanno nel tiro da tre punti le loro armi più affilate (Gray, in Germania, ha tirato lo scorso anno dall’arco con il 43,5%), e poi la guardia Jordan Harris, trascorsi in Gran Bretagna, Polonia e Belgio, buon difensore.
Un maggior peso specifico del guizzante Matteo Librizzi, forse il giocatore più brillante nel precampionato, e l’inserimento del massiccio Elisée Assui (classe 2006) rappresentano la varesinità di un gruppo ancora tutto da scoprire. Ma la conferma importante ci pare quella di Gabe Brown: a 24 anni è legittimo attendersi dei progressi di cui la squadra si gioverebbe enormemente.
Il calendario del campionato della Openjobmetis, con tre partite interne su quattro nel mese di ottobre dopo il debutto a Brescia (contro Tortona, Trapani e Pistoia, con di mezzo la trasferta a Trento), può rappresentare un vantaggio che, se non sfruttato a dovere, potrebbe rivelarsi una tremenda arma a doppio taglio. Incrociamo le dita…
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