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Ambiente

RIVOLUZIONE DELL’AUTOBUS

SANDRO FRIGERIO - 26/09/2024

Il sindaco Galimberti illustra la nuova flotta elettrica

Il sindaco Galimberti illustra la nuova flotta elettrica

L’avevamo anticipato la primavera dello scorso anno e sono arrivati. Il Comune di Varese ha ricevuto i 9 bus elettrici a batteria “Urbino” da 12 metri, ordinati attraverso la centrale pubblica acquisti Consip alla polacca Solaris, parte del gruppo spagnolo CAF. Sono modelli acquistati con i fondi del “Next Generation EU”: fondi del PNRR. E proprio dal PNRR, sottolinea il sindaco Davide Galimberti, Varese ha potuto attingere a piene mani, per progetti che vanno dal rifacimento di scuole materne a sistemi di generazione fotovoltaica per scuole ed edifici pubblici

I nuovi bus circolano da qualche giorno: inizialmente in supporto ai servizi scolastici, per poi estendere il loro raggio d’azione. Sommati agli esistenti 12 autobus ibridi (I Citaro della Mercedes), “portano a ventuno su una sessantina, il parco dei veicoli totalmente o in parte elettrici, facendo di Varese una delle città all’avanguardia in regione Lombardia a questo riguardo, mentre i restanti sono comunque a norme Euro 5 o Euro 6, a riprova di una flotta giovane e a basso inquinamento”, sottolinea Marco Regazzoni, portavoce di AV-Autolinee Varesine. Varese segue a poca distanza Como, dove i bus elettrici acquistati sono be 23, e altri ne sono arrivati a Lecco, rafforzando il ruolo guida di questo territorio, come sottolinea Giovanni Stefano Galli, Presidente dell’Agenzia Trasporto Pubblico Locale Como-Lecco-Varese.

Il modello Urbino è ampiamente diffuso sul mercato europeo. Presentato nell’ormai “lontano” 2016 è stato subito adottato a Milano dove oggi circola una vasta flotta. Le versioni adottate a Varese beneficiano degli ultimi aggiornamenti, come un motore da 300 CV (220 KW) batterie ad alta capacità che, avvertono i responsabili di AV, “anche nelle condizioni più gravose, quindi pieno carico, pendenze, basse temperature che notoriamente penalizzano le batterie, consente un’autonomia di almeno 180 km, sufficienti per coprire un turno di 10-12 ore e più”. Le stazioni di ricarica saranno poste presso il nuovo deposito di Autolinee Varesine, realizzato all’estremità del viale Borri, verso Lozza.

Impianto di climatizzazione e di riscaldamento con pompe di calore, telecamere di videosorveglianza, box conducente protetto, pianale ribassato, sistemi automatici di pagamento, pedana per l’accesso facilitati fanno parte delle dotazioni di questo mezzo scuramente “future oriented”. Ma come si comporterà un autobus a batteria sulle pendenze che non mancano a Varese, e che, non scordiamolo, compresa la stazione di ricarica, costa attorno al mezzo milione di euro, quasi il doppio di uno convenzionale termico, ma sempre meno dei 750 mila di quelli a idrogeno?

Secondo quanto riferito a RMFonline dai i responsabili di Autolinee Varesine, se da una parte le salite presenti su tutta rete urbana possono mettere a prova le batterie, le discese così come le decelerazioni diventano l’occasione di auto-ricarica delle stesse. Nelle corse di prova di pre-consegna, tra il deposito di AV a Bardello e la città, i bus potevano mantenere senza sforzo gli 80 km/h consentiti sulle strade extraurbane, registrando consumi molto limitati.

Mezzi che sembrano superare sulla carta ogni attesa, ma è prevedibile che questa fase d’utilizzo servirà anche per capire “sul campo ” come ottimizzare servizio, autonomia e cicli di ricarica, possibilmente assicurando il funzionamento per tutto l’orario di servizio

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Gli interni dei nuovi bus Urbino Solaris da 300 KW a batteria

Un piccolo appunto: tenuto conto che il bus potrà portare anche più di 80 passeggeri di cui solo una ventina seduti, avremmo visto volentieri dei corrimano orizzontali cui attaccarsi su tutta la lunghezza. E poi uno più sostanziale: gli autobus sono silenziosissimi. Forse anche troppo er pedoni (magari circolanti con le cuffiette!) e conducenti disattenti. Si potrebbe valutare l’adozione di altoparlanti “smart” che emettono all’esterno un ronzio di avvicinamento? E poi l’energia: i nuovi Urbino sono stati presentati in Piazzale Kennedy, sotto le pensiline che nelle intenzioni dell’amministrazione comunale dovrebbero ricevere una copertura di pannelli solari, che però oggi non c’è. Ufficiosamente si attende che penda corpo la CER, Comunità Energie Rinnovabili, che comprenderà Comune, Camera di Commercio, Enti pubblici e privati. Perché non basta produrre energia, occorre anche poterla accumulare ed erogare.

Una miniflotta di autobus elettrici meriterebbe, indipendentemente dalla localizzazione delle stazioni di ricarica, quanto prima sistemi di alimentazione corrispondenti, quindi “green”. La superficie complessiva – circa 500 mq – delle sei pensiline, una volta convertite al fotovoltaico, non è trascurabile ma non sembra in grado di fornire grandi quantitativi di energia. A questo punto sorge la domanda: perché non trasformare il piazzale in un vasto “campo fotovoltaico”, che assicurerebbe anche una copertura di protezione da sole e intemperie per i veicoli pubblici e privati? Magari con la partecipazione di qualche operatore specializzato.

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