La mostra degli artisti russi a Villa Mirabello (vedi RMFonline del 20.09.24) venne differita perché durante i contatti con il console sovietico di Milano Serguei Kuznetsov a Milano, e con Anastasya Vasilieva Pankova, funzionaria del dipartimento delle relazioni culturali con l’estero a Mosca, fummo invitati a considerare come fosse più significativa ed originale una mostra documentaria relativa alla vita ed alle opere di F. Dostoevskij ed il suo tempo.
Fu così che l’8 agosto 1986 l’assessore Caminiti ed io incontrammo Nina A. Juligina, capo dipartimento del Museo di Stato della Letteratura di Mosca e le sue collaboratrici, accolti in un modesto salottino con samovar decisamente attivo per offrirci del te russo.
Ci accompagnava Rodolfo, assegnatoci come guida e traduttore ufficiale.
La direttrice apprezza che la volontà del Comune di Varese, assessorato alla Cultura, voglia costruire un rapporto continuativo con il suo Museo, incoraggiata in ciò dall’autorevole supporto del console milanese e del loro ministero della Cultura, dove eravamo stati ricevuti due giorni prima per avviare la procedura degli incontri.
La Prealpina di giovedì 21 agosto diede amplissimo spazio al servizio sulla mostra di Dostoevskij che si sarebbe tenuta nell’ottobre del 1987.
Lo stesso quotidiano, venerdì 2 ottobre 1987, segnalò ai varesini che ai Musei era In allestimento la mostra su Dostoevskij, titolando Dalla Russia con clamore, avvertendo che La rassegna, unica di questo tipo in Italia si aprirà il 10 ottobre.
Le due donne del samovar, Nina Juligina e Veronica Akordianova, sono fotografate mentre ricevono due targhe d’argento dal sindaco Sabatini e dall’assessore Caminiti, forse incredule che quei due varesini piombati nel loro salotto sarebbero riusciti a portare a casa il progetto culturale di interscambio Mosca-Varese.
Il Luce avrebbe titolato, il 4 ottobre dell’anno citato: Dostoevskij fa più grande Varese.
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