Tra poche settimane compirà sette anni l’avvio del collegamento ferroviario tra Varese e Mendrisio dopo il completamento, pur con ritardo rispetto ai tempi previsti, del tratto di binari tra Arcisate e Stabio. Sono stati anni di continua crescita anche grazie al prolungamento per collegare l’aeroporto di Malpensa. Lo scorso anno i viaggiatori sulle linee TILO (Ticino-Lombardia) hanno raggiunto i 23 milioni ed è probabile che quest’anno si possa superare quota 25 milioni.
TILO è un esempio positivo di costruttiva collaborazione transfrontaliera. Si tratta infatti di una società controllata con quote paritarie del 50% da Trenord da parte italiana e per l’altro 50% dalle FFS, le Ferrovie federali svizzere. Una collaborazione che ha consentito di superare numerosi ostacoli, come i differenti sistemi di alimentazione e di apparecchiature di sicurezza, e che ha messo a disposizione dei territori una valida alternativa all’uso delle automobili.
La crescita dei passeggeri può essere motivata essenzialmente da tre elementi. 1) l’aumento continuo del numero dei frontalieri, dei lavoratori residenti in Italia che ogni giorno si recano a lavorare in Svizzera, soprattutto nel Canton Ticino, e che hanno raggiunto quota 80mila; 2) l’aumento del traffico aereo e quindi dei passeggeri che fanno capo a Malpensa il cui numero ha ormai largamente superato i livelli pre-pandemia e crisi Alitalia. Tra l’altro l’anno prossimo verrà inaugurata la nuova bretella tra Gallarate e l’aeroporto rendendo ancora più veloce il collegamento; 3) l’attrattività, sia per turismo, sia per affari del capoluogo lombardo. Milano è, dopo Lugano, la stazione più frequentata con oltre 12mila passeggeri al giorno pur potendo contare solo su 32 treni italo-svizzeri al giorno tra arrivi e partenze. Lugano è al primo posto con più del doppio dei passeggeri potendo contare su 235 collegamenti al giorno diretti nelle tre direttrici di Mendrisio (e quindi Como, Milano, Varese e Malpensa), Locarno e Bellinzona (e quindi Lucerna, Basilea e Zurigo).
È molto probabile che nei prossimi mesi il traffico possa ancora aumentare. Dall’inizio di settembre è stata riaperta la galleria più lunga del mondo, l’Alptransit sotto il Gottardo, dopo il deragliamento di un treno merci che lo scorso anno aveva causato gravissimi danni. Ora il tratto tra Lugano e Zurigo è coperto in meno di due ore, mentre tra Milano e Lugano il tempo di percorrenza è poco più di un’ora: il che vuol dire che in poco più di tre ore si può viaggiare tra i due capoluoghi economico-finanziari di Italia e Svizzera.
In questa panoramica Varese sembra avere un ruolo di secondo piano, ma i treni Tilo restano un grande valore che meriterebbe di essere sfruttato meglio per favorire lo sviluppo delle aree interessate. Sarebbe utile per esempio una migliore interconnessione tra le linee delle Ferrovie Nord (Milano-Varese-Laveno) e quelle di Trenord-Tilo (Milano-Varese-Porto Ceresio con diramazione Mendrisio-Lugano/Como). Non solo le due stazioni varesine sono ancora nettamente separate, ma i grandi lavori che hanno interessato la stazione Fs non ne hanno migliorato l’accessibilità. Basterebbe, per esempio, prolungare di qualche metro l’attuale sottopassaggio per collegare non solo Giubiano, ma anche il nuovo grande posteggio di via Nino Bixio. Così come per un turista appare difficile orientarsi tra le disordinate fermate delle linee urbane.
I collegamenti italo-svizzeri restano comunque un elemento positivo. L’accordo firmato nel luglio del 2000 tra Regione Lombardia (guidata da Roberto Formigoni) e Canton Ticino (il cui Consiglio di Stato era presieduto da Marina Masoni) si è rivelato una grande opportunità di crescita. Un’opportunità che può dare ancora molti frutti.
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