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Ambiente

PROBLEMA COMUNE

ARTURO BORTOLUZZI - 20/09/2024

rifiutiNon è plausibile avere delle fette di salame sugli occhi. Basta sentire gli organi di informazione locali o ascoltare qualche protesta dei sindaci la cui opera viene da noi valutata, per rendersi conto che abbiamo un problema rifiuti che le autorità apposite non sono assolutamente in grado di contrastare e si rinnova di continuo.

Ho cercato di utilizzare gli strumenti che la legge affida alle associazioni ambientaliste per poter realizzare i loro scopi. Mi sono rivolto quindi, in primo luogo, ai Comuni competenti fino ad arrivare alla Provincia e, in caso di mancata risposta mi dovrò rivolgere al Difensore civico che è sempre stato attento e disponibile.

Scrivendo del territorio di nostra competenza (intera provincia di Varese) posso notare che, per quanto riguarda il nord della città di Varese, i Comuni hanno finito per appoggiarsi ad una associazione di volontari denominata Amo Madre Terra che si occupa di organizzare periodicamente la raccolta dei rifiuti scaricati o lungo le strade o in altri ambiti. Io non sono dell’idea che un’associazione privata possa espletare quello che deve essere un compito del pubblico di dare ai propri cittadini un territorio pulito e a raccogliere le sporcizie periodicamente rinvenute.

Un’associazione di volontari svolge un’azione estremamente qualificante e tesa a divulgare la necessità di tutti i cittadini di poter migliorare l’ambiente in cui vivono.

Ho paura che così i Comuni non esercitino la loro azione e manchino al loro compito.

Invece a sud di Varese molti Comuni sembrano non riconoscere la gravità del problema rifiuti che affrontano occasionalmente in base alle richieste di cittadini sempre più esasperati. Citiamo i casi dei Comuni da me monitorati con tanto di fotografie fatte arrivare all’attenzione dei sindaci (Brunello, Gazzada Schianno, Varese, Castronno, Azzate, Daverio, Sumirago etc.). In molti casi una volta fatta una pulizia i rifiuti vengono scaricati abusivamente ed il Comune li raccoglie poi secondo una propria lenta tempistica di intervento. Abbiamo chiesto alla Provincia di Varese che compiti attribuisce, a termini di legge, a se stessa o alle pubbliche amministrazioni. La Provincia ha sempre detto che il singolo Comune deve provvedere a pulire il proprio territorio mentre lei deve occuparsi delle aree attorno alle strade cosiddette provinciali. Quando i Comuni sono inottemperanti alle richieste del corpo sociale si può ricorrere al difensore civico che obbliga gli enti pubblici a rispondere a quelle che sono le richieste fatte. Alla risposta di un ente pubblico difficilmente trovo che il problema venga risolto, se non, come detto, solo temporaneamente. Ho cercato di consigliare ai sindaci dei comuni di provvedere sulla base di area omogenea responsabilizzando il corpo sociale in modo adeguato e moderno, cominciando dalle scuole.

In secondo luogo, occorrerebbe mettere allo stesso tavolo Comuni vicini, che soffrano degli stessi problemi (discariche abusive). Si potrebbe così prendere una posizione unitaria di sindaci finalizzata a chiedere alla Regione Lombardia e allo Stato di prendere provvedimenti nuovi ed adeguati in grado di sconfiggere la maleducazione imperante.

Si potrebbe anche fare in modo che un consorzio di Comuni confinanti possa chiedere un aiuto a Regione Lombardia, Stato, Comunità Europea, ed anche assumere del personale dedicato alla cura del territorio.

Le spese potrebbero così essere suddivise e risultare sostenibili per i singoli Comuni.

Per quanto riguarda la città di Varese nel 2023 anche i parchi e le aree verdi comunali sono stati oggetto di diversi presidi da parte della Polizia Locale durante tutto l’anno con oltre 100 servizi a cui si aggiunge il nuovo utilizzo delle foto trappole contro l’abbandono dei rifiuti. In questo caso, grazie alla nuova strumentazione che monitora il territorio sono state registrate 135 violazioni del Regolamento comunale d’Igiene per abbandono rifiuti, di cui 3 di rilevanza penale.

Vorrei trovare così finalmente un primo cittadino che voglia fare un’azione politica partendo proprio dal basso.

Come si dice in inglese, si tratterebbe così di un vero “local economic development”. Ho fatto questa richiesta più volte e ma nessuno dei sindaci interpellati ha mostrato interesse. Solo un sindaco che aveva evidenziato il medesimo problema, da me contattato ha manifestato interesse.

 

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