Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Parole

ABITARE, NON DOMARE

MARGHERITA GIROMINI - 19/07/2024

cellulariNon mi convincono le recenti disposizioni del ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara per il prossimo anno scolastico: sarà vietato l’utilizzo del cellulare a qualsiasi scopo, anche didattico, dalle scuole dall’infanzia alla secondaria di primo grado, con l’esclusione di tablet e di computer purché usati sotto la guida dei docenti.

Il provvedimento ministeriale conta numerosi sostenitori. Un sondaggio a caldo effettuato dal portale Skuola.net - che ha raggiunto 500 persone, tra studenti, genitori e insegnanti – mostra che ben 3 membri della comunità scolastica su 4 si schierano a favore della circolare.

L’80% degli insegnanti ritiene giusto che la scuola riceva un forte sostegno allo sforzo della comunità di limitare il continuo ricorso ai device informatici da parte di alunni e studenti durante le ore di lezione. Anche i genitori accolgono a braccia aperte la novità: tra di loro il consenso arriva a sfiorare il 90%.

Sembra impossibile che accettino di disconnettersi dai figli per tutta la durata delle lezioni, ma forse si sentono sollevati al pensiero che la faticosa lotta contro l’abuso dei device possa essere intestata in primo luogo alla scuola.

Tra gli studenti, compresi quelli delle superiori, si registra una forte adesione all’introduzione del divieto, in contraddizione con il noto attaccamento dei giovani al piccolo schermo. Ci stupisce che i giovani sono disposti a separarsi dai telefoni persino durante l’intervallo!

Pur concordando con la necessità di porre un limite all’abuso di tali mezzi io dubito che il ricorso ad un nuovo divieto possa essere risolutivo.

Intanto non minimizzerei i problemi organizzativi nelle scuole di grandi dimensioni. La consegna dei cellulari appena entrati nell’edificio scolastico potrà essere gestita dal personale ausiliario munito di cestini – uno per classe – dove gli studenti in fila dovranno depositare il proprio cellulare. A fine giornata si ricomporrà la medesima fila del mattino per il ritiro del dispositivo. Inevitabili le richieste di saltare la fila o per non perdere il bus per casa o per correre dal genitore che attende fuori dalla scuola.

Si assisterà alla richiesta di eccezioni: il cellulare serve acceso per un problema in famiglia o per il bambino fragile che non riesce a separarsi dai genitori, per fare solo qualche esempio. In ogni caso il tempo e la fatica per il controllo della macchina organizzativa saranno sottratti alle lezioni.

Capisco che le questioni educative in gioco richiedano attenzione e vigilanza ma invece di aumentare il numero dei divieti non sarebbe stato meglio ripensare alle modalità di gestione della scuola nel suo complesso? Lezioni più attive e multimediali, strutturazione diversa del tempo, maggiore apertura alle tecnologie ormai ineludibili, approfondimenti sulle conseguenze dell’abuso di connessione.

In realtà siamo noi adulti e anziani ad avere un rapporto schizofrenico con le tecnologie. Ne facciamo largo uso in ogni settore: salute, divertimento, informazione ma intanto ci lamentiamo che la nostra vita sia cambiata a causa di quelle stesse tecnologie.

Restiamo connessi per più ore al giorno, quindi siamo, chi più chi meno, dipendenti dallo smartphone. Modelli non proprio ideali per le nuove generazioni.

Se invece di vietare, illudendoci di arginare i fenomeni del nostro tempo, provassimo a gestirli, a trasformarli in occasioni di crescita sociale, di incontro con le giovani generazioni?

Alessandro Baricco qualche anno fa metteva in gioco due verbi che riguardano la complessità del mondo: domare o abitare. Impariamo ad abitare con intelligenza il presente di un mondo che intorno a noi cambia rapidamente anziché provare a domarlo chiudendosi a riccio e negandoci risultati apprezzabili.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login