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In Confidenza

CHI DI VOI?

Don ERMINIO VILLA - 12/07/2024

figliol-prodigo“Cos’è più importante – chiese il grande panda – la meta o il cammino?”. “La compagnia! – rispose il piccolo drago – Se cerchi la felicità degli altri, potresti trovare la tua”. “Grande Panda e Piccolo Drago” è un libro di James Norbury.

“Un viaggio di due amici inseparabili attraverso le stagioni per imparare che il cammino non è segnato su nessuna mappa e che per scoprirlo non dobbiamo arrenderci davanti agli errori o alle insicurezze, ma respirare, ascoltare, esistere e donarci la serenità delle piccole cose che tutti meritiamo”.

L’autore viveva in povertà. Aveva perso lavoro e famiglia. Aiutava in una associazione di volontariato e qui per caso qualcuno notò i disegni, li mandò a un editore e divennero un best seller tradotto in venti lingue. Quando ci si smarrisce, i progetti lasciano il posto alle sorprese ed è solo allora che il viaggio ha inizio. La storia è piena di queste scommesse.

I Beatles furono rifiutati al primo provino alla Decca Records dove dissero loro: “Non avete futuro nella musica”. Steve Jobs, l’inventore di Apple, a 30 anni fu ritenuto da un’azienda informatica non adatto. Walt Disney fu scartato da una selezione in un giornale “per scarsa immaginazione”. Albert Einstein non riuscì a parlare fino a 5 anni e nelle elementari ebbe una maestra di sostegno. Michael Jordan, mito della pallacanestro, inizia in questo sport come raccatta-palle perché considerato troppo gracile e incerto. È la scommessa di Dio, oggi, qui e ora, su ciascuno di noi.

Le parabole della misericordia parlano di smarrimento: per il pastore è l’allontanamento, per la donna la perdita. In quella del figliol prodigo per il padre e i figli c’è il non sentirsi compresi.

Gesù inizia con una provocazione: “chi di voi?”. La risposta concreta è: nessuno. È da scemi. Nessuno rischia tutto (99 pecore) per un solo fallimento. Nessuno recupera quanto ha perso e spende tutto per far festa. La realtà lo dimostra spesso: ti dicono “conta su di me!”, ma appena cominci a contare, come a nascondino, spariscono.

Il coraggio di Dio trasforma lo smarrimento in possibilità. Nella vita, come nel gioco, chi si nasconde non conta. Invece piace sempre a tutti la sensazione che qualcuno ti stia cercando e la sicurezza di venire trovato. Da bambini per gioco, da adulti sul serio.

Il coraggio di Dio diventa lo spazio delle sorprese per ognuno, se si abbandona il recinto del “si è sempre fatto così”, se si provano sentieri inesplorati non temendo rovi o salite, se si accendono lampadine di nuove idee e si spazza la polvere Tutto dipende da come si affronta lo smarrimento.

Ma cos’è più importante la meta o il cammino? La compagnia: perché se cerchi la felicità degli altri, potresti trovare la tua.

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