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Apologie Paradossali

DESISTERE. E POI?

COSTANTE PORTATADINO - 12/07/2024

voto(C) Non crediate che sia disponibile ad avventurarmi in commenti sulle elezioni francesi e in previsioni sugli sviluppi governativi. Non ci hanno preso i sondaggisti…

(S) Ma nemmeno i politici, sia i loro che i nostrani. Tutti a rivendicare una vittoria.

(O) Èchiara almeno la sconfitta della destra.

(C) Sì, in termini di seggi, non tanto di voti. Se vogliamo imparare qualcosa da queste e dalle elezioni inglesi, dobbiamo studiare i sistemi elettorali. Comincio da una citazione insospettabile: qualcuno che amava la democrazia diretta, resa possibile dalla rete, sosteneva: «Un sistema affidabile per le votazioni online è solo il primo degli strumenti a disposizione dei cittadini per esercitare in maniera immediata e diretta la loro scelta», Beppe Grillo.

(O) Diceva anche “uno vale uno” e non voleva alleanze con altri partiti.

(S) Ora entra, in prova, nella famiglia europea della sinistra estrema. Al posto giusto.

(C) Teoricamente, sarei del suo parere. Il sistema elettorale più onesto sarebbe il proporzionale puro, ancora più puro di quello in uso nella cosiddetta “prima repubblica”, che con qualche piccola correzione escludeva i partiti minimi. Abbandonammo questo sistema per adottarne uno misto nel 1994, aprendo le porte a Berlusconi, che seppe indovinare un meccanismo analogo a quello brillantemente adottato da Macron, Melenchon e soci, per battere la destra: DESISTENZA.

(S) Spiega pure, ma lasciami dire che presentare il risultato del Fronte Popolare come una grande vittoria è una fake news, se non proprio una truffa. E per non lasciar credere che sia una mia forzatura, prendo ampie citazioni da REPUBBLICA, dalla penna di Marc Lazar: “La coalizione di sinistra del Fronte popolare… è arrivata in testa, davanti ai centristi e al Rassemblement national, cosa che nessun istituto di sondaggi aveva previsto. Ha ottenuto 184 deputati, 33 in più rispetto a due anni fa. Al suo interno (però) sono cambiati i rapporti di forza. La France insoumise, cioè la sinistra radicale, non esercita più lo stesso predominio di due anni fa: con 78 deputati, rappresenta soltanto il 42% del totale della coalizione, mentre prima era il 50%; i socialisti sono passati da 31 deputati a 69… ”Mélenchon, qualunque cosa dica, qualunque cosa faccia, non è più il líder máximo… la coalizione ha beneficiato dell’apporto di elettori centristi, e perfino di centrodestra, che volevano semplicemente sbarrare la strada al Rassemblement. La sinistra rimane minoritaria in Francia. Alle elezioni europee il totale dei suoi candidati ha ottenuto 31,4% dei voti, un risultato tra i più bassi della sua storia.”

(O) Non ti seguo, vince chi prende più seggi, sfruttando le regole del gioco. È capitata la stessa cosa in Gran Bretagna, dove i laburisti hanno trionfato in seggi con un terzo solo dei voti espressi. La democrazia funziona così. L’eccesso di rappresentanza non funziona, porta alla paralisi. Lazar può definirla “VITTORIA DI PIRRO” ma non può negare che quella della destra sia una sconfitta e che l’artefice ne sia Melenchon.

(S) Ma guarda i puri numeri di questo secondo turno: il Rassemblement ha preso il 37,1% di voti assoluti, pari a 8.745.240 di preferenze); tutto questo porta 143 seggi, meno dei 182 del NFP che ha preso il 25,8% dei voti, con 7.005.514 preferenze e meno anche dei 168 di Macron e che ha raccolto “solo” 6.314.418 di voti con il 24,5%. Ti pare giusto?

(O) Sì, sono le regole del gioco. Nota che finora il sistema aveva funzionato, dando maggioranze chiare e rinnovando la classe politica. Ora, ammettiamolo, funziona solo parzialmente, consentendo semmai, un ‘male minore’ invece del male maggiore, il governo a Bardella. Non è ancora più strano e ingiusto il sistema degli USA, dove basta vincere di un voto in uno stato, per aggiudicarsene l’intero pacchetto di voti? E chi va a Washington a dire che non è democratico? E sono perfettamente democratici in Cina, in Russia, in Iran, in Arabia e in chissà dove?

(C) Può ben dire il Papa che la democrazia non gode di buona salute!

(S) Lui non deve applicarla!

(C) Dobbiamo sperare, anzi, che sinodalità non diventi democrazia. Ma tornando alla Francia, noto che il sistema, questa volta non è stato giusto, né efficace nell’assicurare la governabilità, in un momento di particolare difficoltà per la Francia e per l’Europa. Noto che in Italia una simile desistenza, direttamente nel primo e unico turno, ha funzionato al momento ma non è durata, né per Berlusconi, né per Prodi. Alleanze strumentali non si consolidano. Per una volta non possiamo lamentarci del funzionamento del nostro sistema istituzionale ed elettorale, almeno per la rappresentatività, forse un po’ meno per l’efficienza.

(O) A questo proposito, una correzione meditata e concordata della veneranda Costituzione, purché non imposta e strapazzata, sarebbe un sogno.

(C) Riprendo la conclusione della nuova DOUCE FRANCE evocata la volta scorsa: imparare ad amare, sognare e dare fiducia, per gli elettori e per i politici, anche tra loro.

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