Verbania sarà forse il primo capoluogo d’Italia non solo ad avere un sindaco “civico” (sia pur politicamente orientato) ma anche con una giunta ed una maggioranza completamente sganciata dai partiti con Giandomenico Albertella e che ha portato a Palazzo Flaim venti consiglieri eletti nelle due liste a lui collegate
Solo un quarto dei nuovi consiglieri è rimasta infatti espressione di partiti politici “ufficiali” (e comunque tutti all’opposizione, compresi due candidati a sindaco) a sottolineare come il nuovo primo cittadino avrà mani libere rispetto a pressioni di carattere politico e con la possibilità quindi di plasmare la città come vorrà per affrontare le tante tematiche sul tappeto.
Un rischio o una opportunità? L’esperimento merita di essere comunque vissuto e solo a posteriori potrà essere giudicato sui fatti. In poco tempo siamo comunque passati da amministrazioni ovunque condizionate dai partiti politici a situazioni come questa che sottolinea il progressivo distacco della cittadinanza – espresso chiaramente con il voto – da formule precostituite e da candidati decisi a tavolino che spesso, a livello locale, si sono dimostrati insufficienti a rappresentare i cittadini su basi ideologiche e partitiche.
Se vogliamo è anche la naturale trasformazione ed evoluzione della stessa legge elettorale del 1993 che aveva si permesso l’elezione diretta del sindaco ma comunque collegandolo ad una maggioranza “politica” che di fatto ne limitava i poteri e spesso ne ha condizionato le decisioni. L’elezione diretta del sindaco si è dimostrata una delle più apprezzate leggi elettorali pur con i vincoli che ne erano emersi, ma ora a Verbania questi limiti sono di fatto superati.
Un caso ed una novità che diventa così anche un esperimento a livello nazionale e meriterà molta attenzione ed obiettività di giudizio.
Intanto il sindaco Albertella ha diffuso la lista dei propri assessori sulla base delle sue scelte e senza essere obbligato – come era logico in passato – ad osservare pesi e contrappesi tra le diverse forze che costituivano le maggioranze consiliari. Tra i nomi comunicati solo l’avv. Massimo Manzini ha precedenti esperienze di giunta mentre gli altri assessori sono quindi al debutto. L’opposizione parla già di giunta di poco spessore ma non mancheranno le occasioni di verifica, perché – prima ancora che per le persone – è intanto davvero una pagina nuova di politica amministrativa dove il primo scoglio da affrontare sarà la nomina del segretario comunale dopo le polemiche che hanno accompagnato la fine del mandato della sindaco Marchionini.
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