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Attualità

MONOLITI MISTERIOSI

FLAVIO VANETTI - 05/07/2024

monolite-nevadaPuntuali come le tasse, riecco i monoliti misteriosi che appaiono in luoghi remoti. In questi giorni ne è comparso uno nel deserto del Nevada, reiterando le solite domande: chi li ha realizzati? Hanno un significato esoterico, oppure no? C’è lo zampino degli extraterrestri? Noi in realtà avremmo un interrogativo da aggiungere, ipotizzando che la mano non sia aliena: chi ci guadagna da queste manifestazioni?

La nuova struttura è stata avvistata dal dipartimento di polizia di Las Vegas, nel corso di un’operazione di soccorso a nord della Las Vegas Valley, per la precisione nei pressi di Gass Peak, zona frequentata dagli appassionati di trekking e di arrampicate. “Di cose strane ne abbiamo viste, ma guardate questa…” ha scritto uno degli agenti coinvolti nel ritrovamento. Il monolite è simile agli altri che sono comparsi dal novembre 2020 in poi, quando nel deserto dello Utah un pilota di elicottero che controllava un gregge di pecore delle Montagne Rocciose notò un oggetto strano piazzato in un luogo improbabile. Come quello, pure questo del Nevada è alto, rettangolare, con una superficie perfettamente liscia e riflettente. Nella foto, divulgata dalla polizia, il monolite è piantato in un sentiero, in un punto piuttosto sconnesso. La domanda, più che “chi l’ha fatto?”, diventa così “chi e come l’ha messo lì?”

Resta questo il fascino di apparizioni che inevitabilmente ci riconducono al monolite più famoso di tutti, quello che Stanley Kubrick, nell’inarrivabile “2001 Odissea nello Spazio” (che uscì nel 1968 in parallelo all’omonimo romanzo di Arthur C. Clarke,  coinvolto dal regista nella produzione), usò come asse portante del film, come “marker” di varie età dell’uomo e, probabilmente, anche come messaggio per spiegare a noi umani presuntuosi che dobbiamo accettare l’idea che da qualche parte del cosmo esistano altre civiltà.

L’aspetto curioso è proprio l’aggancio alla simbologia di quel film. La caratteristica si presta a una duplice interpretazione. Da un lato è un indiscutibile denominatore comune e questo sarebbe un aspetto da spiegare: perché proprio un monolite? Ma da un altro punto di vista può essere, banalmente, la testimonianza dell’uomo a scimmiottare azioni dei suoi simili. Dopo la prima apparizione del novembre 2020, ne seguì infatti, pochi giorni dopo (per la precisione il 26), un’altra in Romania e non mancò chi sostenne che l’autore è stato lesto a saltare sull’onda mediatica della novità. Però dal dicembre di quell’anno, se andate a vedere lo storico degli avvistamenti, ci fu un’esplosione di casi in tutto il mondo. Un po’ come la storia dei sassi lanciati dai cavalcavia: dopo il primo episodio, lo stupido e pericolosissimo processo di imitazione, prese piede.

In appena 4 anni il fenomeno dei monoliti piantati qua e là ha coinvolto tutti i continenti e Wikipedia s’è presa la briga di catalogarli tutti i reperimenti: a questo link (List of works similar to the 2020 Utah monolith – Wikipedia) li potete trovare e divertirvi a spulciare. Qui faremo giusto una sintesi. I Paesi dell’Asia interessati sono 3: India, Iran, Turchia. Con l’Africa siamo a 2 (Congo e Marocco), mentre entrando in Europa si sale di livello: 19 Nazioni in lista, vale a dire Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Serbia, Ungheria, Italia, Olanda, Norvegia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna, Ucraina. L’Oceania ha più luoghi di avvistamento, sia in Australia sia in Nuova Zelanda, mentre il continente americano è suddiviso nelle canoniche tre fasce. In Nord America sono coinvolti entrambi gli stati, ovvero Canada e Usa (dove la California fa la parte del leone); il Centro America compare grazie a Panama e Bahamas; il Sud America, infine, è rappresentato da Bolivia, Colombia e Paraguay.

Arte ambientale? Burloni? Furbacchioni che puntano a monetizzare (a proposito: quale può essere il valore di ciascuno di questi pezzi? Una volta identificato e sequestrato, chi ne diventa proprietario?)? Quasi sicuramente sono tutte componenti del fenomeno. E chi non rinuncia all’idea che ci sia lo zampino degli Alieni pensa che a loro sta bene che ci siano seguaci e imitatori: così la loro azione rimane ben camuffata.

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