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Parole

SONO RAGAZZI…

MARGHERITA GIROMINI - 05/07/2024

gioventu-nazionaleCi sono parole che pesano. Le ha pronunciate il filosofo Marcello Veneziani sul caso sollevato dall’inchiesta di Fanpage che riguarda i giovani militanti di FdI.

Il “mood” di fondo dell’articolo è sottilmente canzonatorio, mentre è riduttivo nella sostanza e distorsivo nel metodo. Dalle prime battute si percepisce che si sfocerà nel giustificazionismo.

Con leggerezza, quasi con nonchalance, il filosofo affronta il fenomeno piuttosto grave dei giovani militanti del maggior partito di governo che “simpatizzano” con Hitler e Mussolini.

La tesi di Veneziani suona così: sono giovani esuberanti che hanno buttato là qualche frase esagerata – ma quale giovane che nutre forti passioni politiche non esce dai confini del politically correct? – Anche i giovani di sinistra sono fuori controllo, anzi, ancor più dei militanti del movimento Gioventù Nazionale.

In sintesi: ma sì, sono ragazzi!

Della più o meno giovane età dei ragazzi si potrebbe discutere data la presenza nella sede del movimento di maturi politici. Invece i ragazzi di Gioventù Nazionale “non hanno fatto male a nessuno”, tantomeno hanno attentato alla democrazia. Inoltre si trovavano in una sede privata e in privato si potrà o no dire ciò che si vuole?

Ragazzi, giovani e militanti meno giovani inneggiano a Hitler e a Mussolini, giudicati dalla storia dittatori feroci e violenti assassini; fanno quotidiano ricorso a simboli che richiamano violenza e morte, esibiscono un antisemitismo da Suburra, urlano contro gli avversari, pardon, nemici politici.

Una giovane militante urla che lei è contro l’aborto ma sarebbe a favore nel caso che lo stupratore fosse un nero, un nigeriano. Induce il gruppo allo sghignazzo coniando il termine “diritto all’aborto nigeriano”.

Veneziani poi ci informa che i “ragazzi” di Gioventù nazionale, se paragonati ai ragazzi militanti della sinistra di oggi, a lui sembrano decisamente più miti, più integrati, addirittura più inoffensivi.

In una difesa del movimento giovanile di FdI insinua che si tratti di modalità da boutade, di una specie di fiction della storia passata, di scampoli ridotti a fumetti, di personaggi-cartoons.

Sarebbero dunque questi, i ragazzi che suscitano preoccupazione o addirittura paura? Quindi facciamo male noi uomini e donne amanti della democrazia a temere che in Gioventù Nazionale si coltivano odierni neo nazisti e neo fascisti.

Fa male anche Liliana Segre a paventare il ritorno sotto qualunque forma dell’ordine nazifascista che ha prodotto il periodo più buio e nefasto del Novecento.

Fa bene invece Chef Rubio, altro “ragazzo” un po’ sopra le righe che ha scritto, a proposito della Segre, “Povera stellina, che pensa solo a sé, che tutela solo gli interessi del sionismo, che vuole la medaglia d’oro della sofferenza”?

Concludo con Marcello Veneziani: “Nessuna persona di senno e in buona fede, dotata di un minimo senso della realtà, può davvero pensare che i ragazzi di Gioventù nazionale siano pericolosi per la libertà e per la democrazia, per l’incolumità altrui e per la tenuta delle istituzioni. Via, raccontatela ai fessi”!

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