Tanto tuonò che piovve. A più di due mesi di distanza dagli allarmi lanciati in consiglio comunale e non solo, la Commissione urbanistica del Consiglio comunale varesino, presieduta dall’avvocato Domenico Maraiulo (Pd) ha trovato una mirabile armonia d’intenti nel giungere alla conclusione che sciogliere il nodo della viabilità attorno alla ex Caserma Garibaldi, in corso di rigenerazione per divenire il prossimo pollo culturale della città è troppo complesso per essere risolto, in “modo gordiano”, con un taglio di spada. Maggioranza e minoranza sono state unanimi: meglio riflettere con calma e privilegiare soluzioni tecnicamente sostenibili, senza farsi trascinare dalla vis polemica della politica.
Così, lunedì 24 si è discusso abbastanza per comprendere che per il momento le cose restano come sono, in attesa di trovare una soluzione al problema. Tutti d’accordo nel ritenere che unire fisicamente il complesso piazza della Repubblica / Teatro / Le Corti con la ex caserma, evitando quindi la soluzione di continuità rappresentata dall’arteria di via Spinetti sia un obiettivo auspicabile, ma i problemi ci sono. “potremmo semplicemente chiudere la via Spinelli (che separa la piazza dalla ex caserma) e deviare il traffico su una via Pavesi (lato ex distributore Eni/Agip): i dati viabilistici dicono che sarebbe fattibile senza mandare in crisi il traffico e agendo sulle semaforizzazioni”, ha detto l’assessore ai lavori Pubblici Andrea Civati, che però ha subito smorzato i possibili e tiepidi entusiasmi. “C’è però il problema dell’uscita dal primo piano del parcheggio sotterraneo. Spostarle sarebbe un’opera costosissima e su cui dovrebbe esprimersi legittimamente la proprietà”.
Un’idea alternativa, accolta con interesse, pur nella consapevolezza delle limitazioni è stato anche il “piano B” suggerito dal consigliere di Fratelli d’Italia, Eugenio De Amici, ingegnere di professione: se non si può deviare le uscite dal parcheggio e il traffico di Via Spinelli, sovrastare il tutto con un percorso sopraelevato e prevedendo un ingresso al primo piano nella costruzione. Insomma: il materiale di discussione c’è, ma resta la consapevolezza che valga la pena continuare a valutare le ipotesi, anche alla luce di un nuovo accertamento della situazione. Analisi dei flussi, ha confermato l’assessore, sono stati condotti nel 2020, in concomitanza con il Covid ma riattualizzati e da questi emerge comunque che il traffico che percorre la via Spinelli è tutto sommato limitato, massimo 480 veicoli l’ora nelle ore di punta: un terzo di quello che sale per la via San Michele verso la Via Limido (sui 1500 veicoli orari). A creare le code in questo traffico che in gran parte piega poi a sinistra verso il centro non è il volume dei flussi, ma il lungo “rosso” dei semafori., Peraltro, ha aggiunto Civati, la prima sistemazione della rotatoria Flaiano, con le lunghe code in via S. Imerio ha provocato una piccola deviazione del traffico proprio da San Michele a Flaiano / Magenta. Ora le precedenze sono state modificate e quindi ci si potrà attendere nuovi pur limitati cambiamenti dei numeri. Insomma, un motivo in più per riconsiderare il tutto con la dovuta calma, come ha concordato anche il rappresentante M5S Luca Paris. Mai maggioranza e opposizione si sono trovare così unite.
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