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Attualità

SONO TRA NOI

FLAVIO VANETTI - 21/06/2024

alieniLe razze degli Alieni sarebbero davvero tante e qualcuno, in questi anni, s’è addirittura preso la briga di catalogarle creando un poster con 100 volti diversi. Un’immagine curiosa, magari da non consultare prima di andare a dormire se siete suggestionabili. Ma la novità, sdoganata da due ricercatori dell’Università di Harvard, è che non è più necessario andare a caccia dell’extraterrestre nel cosmo, per il semplice fatto che “loro” sono già qui. Non tutti, ovviamente, ma alcuni, raggruppati in una società che sfrutterebbe “location” sulla Luna e sulla Terra, anzi nel sottosuolo del nostro pianeta.

In verità chi è appassionato della materia e più in generale di Ufo – l’associazione Ufo uguale Alieni resta impropria, però nella vulgata l’idea è che sì, quegli oggetti non identificati possono essere velivoli condotti da non umani – sa che da tempo esiste la teoria che prevede la nostra interazione, più o meno voluta, più o meno cosciente, con altri esseri (ne riparleremo). In un caso, quello dei cosiddetti “Nordici”, la possibilità di distinguere Uomini e Alieni è addirittura minima: le sembianze dei secondi sarebbero sostanzialmente collimanti con quelle degli abitanti della Scandinavia o dei Paesi Baltici. Ai tempi in Formula 1 girava la battuta, visti i suoi atteggiamenti e come parlava in modo secco e stringato, che il finlandese Kimi Raikkonen fosse un Alieno, appunto della famiglia dei Nordici.

Scherzi a parte, il lavoro degli studiosi di Harvard e dei collaboratori della Montana Technological University, condotto prima di tutto per trovare una spiegazione al fenomeno degli Uap (Unidentified Aerial Phenomena; ma noi continuiamo a preferire la cara, vecchia dizione di Ufo), ha il pregio di esprimere una conclusione coraggiosa. Ovvero: una delle spiegazioni che sta più in piedi per giustificare certi eventi sta proprio nel fatto che questi esseri siano nostri co-abitanti sul Pianeta Terra. Oppure in arrivo da universi contigui. Sarebbero dei criptoterrestri, esemplari di una specie intelligente sopravvissuta all’esaurimento di un’antica civiltà evolutasi parallelamente a quella umana. Sarebbero in grado di viaggiare avanti indietro da un altro pianeta (non manca chi sostiene che noi proveniamo da Marte, un tempo florido e rigoglioso ma poi imploso, con i suoi abitanti costretti a sloggiare), forse anche da una diversa realtà spazio-temporale. Inoltre, grazie alle loro capacità soprannaturali, sono denominati “angeli terreni”. Forse, come detto, vivono sulla Luna, o forse li abbiamo qui vicino: si muoverebbero in superficie, mescolandosi senza problemi con noi, ma abiterebbero nel sottosuolo e/o nelle profondità di mari e oceani, oltre che nei laghi. E i punti caldi quali i vulcani sarebbero un “hub” di passaggio.

Il “paper” di Harvard sfrutta anche i recenti avvistamenti di Uap e l’apertura della stessa Nasa alla valutazione di reperti che si presume arrivino dallo spazio. Viene citata pure la teoria di Mike Gallagher, ex rappresentante della Camera degli Usa, secondo cui gli Ufo sarebbero i velivoli usati da non umani che abitano la Terra. Essendoci di mezzo Harvard, non si può non sospettare che gli estensori della ricerca abbiano fatto riferimento anche alle tesi di Avi Loeb, astrofisico dell’ateneo che più volte ha ipotizzato la presenza di civiltà su altri pianeti. L’alternativa terrestre sarebbe solo una variazione sul tema. Questo studio è una sorta di “teoria del tutto” che va perfino oltre l’ufologia (con annessi e connessi), dal momento che ha la curiosa prerogativa di unire più scenari: quello degli Alieni, appunto, ma anche quello degli angeli; e poi quello delle varie divinità che appartengono alle religioni e alla storia dell’uomo, oppure ancora quello delle istanze della cosiddetta archeologia spaziale.

Il concetto degli Alieni sottoterra ci riconduce infine alla vicenda del Caso Amicizia, anzi dei Casi Amicizia perché certi episodi hanno riguardato più zone del mondo, senza che ciascuna fosse a conoscenza delle altre. In Italia coinvolse, per circa un quarto di secolo, dagli anni 50 agli anni 70, un’ampia area che va dall’Adriatico e dall’Abruzzo alla Lombardia, inclusi Milano e il Parco di Trenno (dove furono scattate foto di dischi volanti). Il libro “Contattismi di massa” di Stefano Breccia ha raccontato una vicenda controversa, che continuerà a dividere e che non sarà mai risolta. Anche in “Amicizia”, per la cronaca, c’erano degli Alieni che vivevano sotto la crosta terrestre. Anzi, due razze: una buona, i W56, e una antagonista e cattiva, i CTR. Alla fine prevalsero – così si narra – i W56, che però negli anni 70 interruppero l’interazione con noi umani basata sull’amore, sulla fratellanza e sui valori positivi. Il motivo per cui salutarono e se ne andarono? Il fatto che noi terrestri siamo delle incorreggibili teste di cavolo. E qui, forse, non siamo nella fantascienza…

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