Chissà quante e quali differenze ci sono fra noi e gli abitanti di Marubo in Amazzonia nell’uso delle tecnologie informatiche. Anche loro dal settembre scorso dispongono di Internet: una vera scoperta, una rivoluzione senza precedenti che noi stiamo affrontando già da qualche decennio.
Mi incuriosisce sapere che cosa succede in un villaggio sperduto di duemila anime, lontano dal mondo industrializzato, quando arriva la connessione resa possibile dal satellite SpaceX di proprietà del magnate sudafricano Elon Musk.
Le vite di noi occidentali hanno preso una piega nuova con l’avvento della rivoluzione tecnologica. Anche molte abitudini si sono modificate dato che siamo quasi tutti consumatori di Internet.
C’è chi riceve da Google, come me, una notifica settimanale non richiesta con la segnalazione del tempo trascorso davanti allo schermo con le variazioni in più o in meno rispetto alla settimana precedente. In genere lo stazionamento davanti al PC è limitato: per lavoro, per studio, per diletto, ma pur sempre inchiodati a una sedia perché ciò che serve si trova sullo schermo. Niente più dizionari di carta, né ritagli di giornale, niente cartelline tematiche: nella scatola elettronica c’è già tutto.
Pensare che la rete mi dice pure che cosa significa e come si pronuncia “caucus”, con audio annesso. Pertanto oggigiorno tra notifiche, SMS, mail sullo smartphone e avvisi di ultime news restano pochi tempi vuoti sui mezzi pubblici, nelle sale d’attesa, nello spazio tra un incontro e l’altro. Ognuno si può isolare come e quanto vuole in mezzo alla folla e al trambusto e allo stesso tempo sentirsi dovunque.
Mi intriga sapere che cosa è successo al popolo Marubo che conserva tradizioni secolari, riti collettivi della religione animistica, una grande familiarità con le scimmie ragno, legami indissolubili con la natura e una vita comunitaria di coabitazione tra gruppi.
Nel rapporto elaborato dalla testata giornalistica Forbes vengono evidenziati vantaggi e svantaggi dell’innovazione tecnologica che ha globalizzato il mondo e che si è introdotta nella vita di un popolo sperduto nella foresta amazzonica.
Molti i vantaggi per gli abitanti. Dalla possibilità di effettuare regolari videochiamate con i propri cari lontani alla ricerca di nuove opportunità di lavoro e di istruzione per il proprio gruppo e per le vicine popolazioni indigene.
La gestione delle emergenze ha visto un miglioramento eccezionale: prima di Starlink i Marubo si affidavano a radio amatoriali con notevole perdita di tempo nella risoluzione di situazioni critiche. Con la connessione le richieste di aiuto vengono accolte in tempo reale garantendo la salvezza di molte vite umane.
Il capo della comunità Marubo che conosce bene il mondo esterno essendo vissuto anche in città, apprezza la rivoluzione tecnologica che migliora l’autonomia del suo popolo e lo aiuta a comunicare con l’esterno per avere e dare informazioni.
Gli adulti Marubo però non nascondono la preoccupazione che la rete possa stravolgere la vita del villaggio. In pochi mesi il mondo tecnologico, entrato con prepotenza nelle abitazioni dei Marubo ha già prodotto qualche guaio: i giovani sono diventati pigri, passano ore e ore davanti allo schermo, navigano sui social, giocano con i videogiochi e si interessano poco alle attività artigianali che danno da sempre sostentamento al villaggio.
I reporter inviati da Forbes hanno notato che mentre si discuteva di questi temi con il capo tribù, gli occhi di alcuni si spostavano sugli schermi, gli adolescenti consultavano Instagram, un giovane mandava messaggi alla ragazza, un gruppetto intorno a un telefono seguiva una partita di calcio.
La saggia 73nne Tsainama ha ribadito con forza che anche i seri problemi connessi alla gestione di Internet non faranno rinunciare ad Internet: vivere senza non è possibile! Siamo d’accordo con lei. Anche noi nutriamo le medesime preoccupazioni e in aggiunta ci confrontiamo con la complessità che si è creata nei decenni di presenza della rete.
Concordiamo pure sul fatto che per noi abitanti dell’Occidente industrializzato come per i nuovi fruitori della rete della foresta amazzonica Internet è divenuto la nostra intoccabile quotidianità.
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