Ho letto con piacere su “La Prealpina” del 31 Maggio scorso l’articolo sulla Collegiata a firma di Silvia Milone.
La Parrocchia Beata Vergine sta avendo un ruolo essenziale per la valorizzazione di Castiglione Olona. Ha infatti conseguito un bando del PNRR che ha questo tipo di finalità. «Trasformare il nostro complesso in una realtà museale a tutti gli effetti. Al momento ci troviamo nella prima fase, quella di realizzazione di un concept design: si tratta cioè di un’idea progettuale, da svolgersi negli anni a venire, ma in cui abbiamo sviluppato la nostra identità futura. Infatti, il sito monumentale attuale vedrà un riallestimento degli spazi espositivi, con la creazione di un vero percorso museale che renda coordinati e comunicanti i diversi poli di attrazione che la Collegiata custodisce da secoli».
Il Direttore del museo della Collegiata Dario Poretti ha così presentato il Designer De Lucchi che era stato introdotto in Collegiata dall’arciprete don Ambrogio Cortesi. La prima occasione si presentò nel 2015, con l’archistar che tenne una conferenza dedicata sulle tematiche dell’Expo. Negli anni la conoscenza si è consolidata tanto è vero che il 7 gennaio 2022, alla conferenza inaugurale del sesto centenario, tenuta da monsignor Verdon, è stato un momento di svolta: il concetto di Città ideale e di Umanesimo di cui Castiglione rappresenta il primo laboratorio in terra lombarda, ha acceso un entusiasmo che ha generato questa collaborazione. Michele De Lucchi propone uno stile di Architettura e Design di cultura umanistica e il suo Amdl Circle è uno studio multidisciplinare, che sviluppa progetti per favorire le relazioni umane, cioè con l’intento di creare spazi, oggetti e immagini di emozione, destinati al benessere e attenti alla sostenibilità.
Cosa potrei consigliare all’Architetto De Lucchi come anche al Sindaco di Castiglione Olona, al direttore del Museo della Collegiata e al Parroco della Beata Vergine? Di creare una relazione possibile tra la ricchezza pregiata di Castiglione Olona con i residenti dell’area di Varese. Uno degli scopi, non mai praticati, della pianificazione strategica era proprio quello di guardare con forza alla storia di Castiglione Olona. Insomma, quello che vorrei è che la preziosità di questo luogo possa avere rapporti, non solo con le istituzioni di Varese, ma con i cittadini del capoluogo che dovranno sentire proprie le preziosità dell’isola di toscana in Lombardia (così è chiamata Castiglione Olona). I varesini non dovranno dire che non hanno storia, ma invece che hanno quella del Comune sul fiume Olona. Per questo motivo spero che in futuro si possa realizzare un simile risultato.
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