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Fisica/Mente

UNA, LENTA, MIGLIORE

MARIO CARLETTI - 14/06/2024

diabeteSpesso i numeri aiutano in modo immediato a rendersi conto di che importanza ha un fatto, un evento, un cambiamento.

Al mondo i malati di diabete di tipo uno, vale a dire quello dovuto alla mancanza dell’ormone insulina, che è la sostanza che permette al glucosio di entrare nelle cellule, sono oltre 500 milioni (circa 4 nella sola Italia).

Queste persone per sopravvivere hanno quindi la necessità di iniettarsi quotidianamente la quantità di insulina ideale per sopravvivere.

Una semplice moltiplicazione ci dice quindi quante iniezioni vengono fatte ogni giorno (quindi non solo un fastidioso buco cutaneo ma anche un dispendioso utilizzo di aghi siringhe e tutto ciò che garantisce il gesto corretto).

Una divisione, dettata dal fatto che per la prima volta in oltre 100 anni di storia di questa malattia è stata approvata la messa in commercio di una insulina settimanale, di che enorme vantaggio sarà per i malati dal punto vista fisico e psicologico e per i sistemi sanitari dal punto di vista economico.

Questa nuova molecola si chiama Icodec è prodotta da una azienda danese già specializzata in prodotti per diabetici, la Novo Nordisk, ed è il primo farmaco a lento rilascio che abbia ottenuto dall’EMA l’approvazione alla commercializzazione.

Ora il passaggio successivo sarà l’ok dell’AIFA, il nostro ente nazionale che sovraintende alla distribuzione dei farmaci nel territorio italiano, per ritrovarla anche nelle nostre farmacie.

Il miglioramento della qualità della vita per questi pazienti diventa evidente sono molti punti di vista ma soprattutto permetterà di avere un miglior controllo della glicemia con minori rischi di errori di dosaggio.

L’approvazione del farmaco da utilizzare sia nel diabete di tipo uno che in quello di tipo due, è già stata siglata anche da Svizzera e Canada.

Tutte le associazioni di malati di diabete hanno accolto la notizia con grande entusiasmo visto l’evidente enorme vantaggio sociale della singola iniezione, con un miglioramento oltretutto del controllo glicemico ed una diminuzione del rischio di ipoglicemia.

Vale la pena di ricordare che l’ipoglicemia cioè la diminuzione del glucosio nel sangue è una situazione altamente pericolosa perché espone il paziente a sintomi particolari come tremori, stanchezza, sonnolenza, confusione mentale ed è facile comprendere come in situazioni di lavoro o vita quotidiana (ad esempio la guida) essi possano portare ad incidenti che arrivano a mettere a rischio la vita del malato ma anche di altre persone.

Questa versione settimanale ha quindi una emivita più lunga (tempo richiesto per ridurre del 50% la quantità del farmaco in circolo), una eliminazione più lenta, caratteristiche farmacologiche diverse e rende come detto più stabile la glicemia.

Gli studi, le ricerche e le valutazioni cliniche fino ad ora effettuate hanno messo in evidenza come questa molecola sia estremamente efficace e sicura e non hanno presentato particolari controindicazioni.

Inoltre va sottolineato come la spesa complessiva sanitaria per gestire la malattia diabetica, che vale la pena di ricordare è spesso alla base di diverse patologie croniche a carattere non ereditario, sia molto elevata.

Questo non solo per il costo in sé del farmaco ma anche per tutto il corteo di costi accessori legati ad aghi, siringhe, disinfettanti etc etc.

A questo va aggiunto anche il risparmio della gestione dei rifiuti sanitari legati alla malattia (plastica, metalli, etc) altro fattore che rende questa novità davvero un bel passo in avanti della ricerca in medicina.

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