La Provincia di Varese sta sviluppando un proprio sito dove il concetto di sostenibilità è ripetuto per ben tre volte in quattro righe: “L’Ufficio Sostenibilità Ambientale della Provincia di Varese realizza politiche di sviluppo sostenibile per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, con azioni e progetti adatti ai bisogni del nostro territorio”.
Il Comune di Varese non è da meno: “La politica di tutela ambientale della città giardino si muove a partire da una visione di ambiente che racchiude non solo le risorse naturali, ma anche la sostenibilità sociale e l’economia circolare”.
La sostenibilità fa sempre più parte, almeno a parole, delle strategie politiche e sociali. SI chiede responsabilità ai cittadini, alle istituzioni, alle imprese. Un po’ per crescenti obblighi di legge, un po’ per una valutazione dei costi e benefici, un po’ per rispondere alla crescente sensibilità verso i temi ambientali e sociali. Le politiche di sostenibilità partono dall’alto, dai tentativi di coordinate politiche mondiali, e devono sempre più coinvolgere le scelte quotidiane delle persone (pensiamo all’importanza della raccolta differenziata).
A settembre saranno passati dieci anni dall’approvazione da parte dei 193 membri dell’Onu degli Obiettivi 2030 “per lo sviluppo sostenibile: un programma d’azione volto a promuovere il benessere delle persone, la salvaguardia del pianeta e la prosperità negli anni a venire”. E da dieci anni tra le parole che hanno conquistato un posto d’onore nei confronti politici e sociali sicuramente la parola “sostenibilità” si trova nella parte alta della classifica.
L’Agenda 2030 si compone di diciassette ambiziosi traguardi per i quali tutti i Paesi si sono impegnati a sviluppare politiche capaci di combattere la povertà, la fame, le malattie, l’istruzione, la parità di genere, il lavoro e così via. Tutti obiettivi nobili e giusti, così come nobile e giusta è stata la volontà di proporre una visione condivisa di un mondo migliore, in cui la dignità umana, la giustizia, la prosperità e la sostenibilità ambientale siano alla portata di tutti.
L’Italia tuttavia non brilla per l’attuazione dei diversi obiettivi. Lo ha sottolineato con trasparenza l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) nel rapporto pubblicato nell’autunno scorso. Quasi due milioni di famiglie vivono in condizione di povertà assoluta, 1,7 milioni di giovani non studiano e non lavorano, è ancora carente la gestione degli ecosistemi. E anche dove si registrano passi avanti, come sulla digitalizzazione e sulla sanità, si continua a investire meno della media europea.
Per Varese in giudizi sono relativamente positivi. Per esempio nella classifica Istat per il benessere equo e sostenibile Varese si posiziona bene nella classifica delle province lombarde, ottenendo il terzo posto (57,4%) come Como, preceduta da Milano (67,2%) e dalla provincia di Monza-Brianza (66,1%). Così come Varese si colloca al 41mo posto in Italia nelle classifiche del Sole – 24 Ore sulla sostenibilità dell’ecosistema urbano.
C’è spazio per migliorare: con l’impegno di tutti e di ciascuno.
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