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In Confidenza

SOCI DEL CAPITALE

Don ERMINIO VILLA - 07/06/2024

vignaUna parabola racconta la storia tra un innamorato passionale e un po’ testone, che è Dio, e una donna tiepida e opportunista, che è l’umanità.

Per corteggiarla le consegna… una vigna. Accettarla chiede un coinvolgimento totale. Poi, però, produce tanta bontà, se te ne prendi cura. In realtà non è un “dono”, ma un “investimento”: il “signore” rende quelli che ama “soci del capitale”.

Anche la vigna, come l’amore e la fede richiedono tempo, intelligenza, sacrifici. Così si scontrano due logiche opposte: l’affetto e l’effetto, premura e arroganza, dono e pretesa, il grazie e il non mi interessa.

Purtroppo facciamo fatica ad essere “soci di capitale” di Dio pensando alla vita, all’amore, alla natura a noi affidati. Già nella Genesi, il settimo giorno Dio si ritira dal mondo perché io possa migliorarlo: noi diventiamo “l’amministratore delegato”.

Quando subito si crea disordine nelle relazioni (Adamo e Eva), violenza negli scambi (il contadino Caino e il pastore Abele), caos nella società (Babele) e la natura si ribella (il diluvio), tutto può ricominciare da un investimento: scendendo dall’arca Noè come prima cosa pianta una vigna.

Chiediamoci: la mia fede e il mio amore funzionano o vivono? le mie relazioni funzionano o vivono? e i miei desideri, i miei sogni, il mio cuore, la mia anima?

Un Dio che si presenta come vignaiolo innamorato ci insegna ad essere meno funzionari e funzionanti e più “viventi”. Ciò che rende eccellente un viticoltore è il coraggio di osare qualche innesto creativo nella ricerca del gusto del valore.

Essenziale diventa l’attenzione costante nella potatura (anche questo è il bene dell’altro), insieme a studiare e preparare il terreno: ragionare sui sassi che ne compongono il passato, livellare diseguaglianze inasprite dell’aspetto attuale, bonificare sterpaglie radicate, concimare con piena consapevolezza.

A noi, come a quei contadini, invece piace abitare il disordine e ci dà fastidio chi e cosa ci interpella. Stiamo bene così: preferiamo far tacere questi grilli parlanti nella coscienza. Troppe cose ci deludono e non crediamo più a niente, troppe persone ci deludono e non ci fidiamo più di nessuno, troppe situazioni sembrano e poi non sono. Oggi ci è consegnata una vigna: sta a noi accettare questo investimento per renderci migliori. Quell’innamorato testone e sempre un po’ esagerato che è Dio, ragiona così.

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