Diciamolo. Se in questi mesi a Varese parli di (ex) Caserma Garibaldi, quel che tiene banco è l’argomento: quali strade per girarci attorno? Via Spinelli chiusa o aperta, o (causa autosilo) “quasi chiusa”? Via Pavesi in un senso, nell’altro o tutti e due? Ma “in mezzo” che cosa ci mettiamo? Le impalcature sul frontale sono state rimosse, ma è chiaro che ci sarà ancora parecchio lavoro e un’opera di questo genere e costo non è fatta solo della sua parte in muratura.
Quanto ci vorrà ancora? “L’impresa dovrebbe consegnare il primo lotto entro la fine dell’anno”, dice l’Assessore alla Cultura Enzo Laforgia. La parte restante dovrebbe seguire nel corso del 2025, ma poi occorrerà tener conto degli allestimenti, comprese le dotazioni tecnologiche, e delle tempistiche di trasferimento (solo i libri sono 400 mila). Un trasferimento che, non scordiamolo, sulla base di una decisione presa cinque anni fa dall’Accademia di Architettura di Mendrisio, preferendo Varese a Novara e Como, prevede anche il trasferimento della sede italiana dell’Archivio del Moderno. Di fatto la creazione di un unico polo virtuale in una logica transfrontaliera.
“Si parlava inizialmente in effetti di ‘nuova sede della biblioteca’, ma gli utilizzi saranno molto più variegati. Oggi del resto una biblioteca non è da intendersi come un centro di deposito e distribuzione di libri. Per questo parliamo ormai di ‘Polo Culturale’ in grado di intercettare diverse esigenze”, conferma l’assessore, precisando al riguardo che “tra l’altro, il progetto culturale contempla anche la presenza di spazi gaming e biblioteca ragazzi”.
L’indicazione non è casuale, perché proprio in questi giorni è stato annunciato il progetto Biblio Hub, avviato dalla Biblioteca comunale, rivolto ai giovani di varie età, dai giovanissimi fino alla generazione Z e in parte anche Y, in pratica da 11 a 34 anni. Frutto della risposta a un bando del ministero delle Politiche Giovanili che ha portato all’amministrazione la non trascurabile dote di 190 mila euro, comprende laboratori, corsi formativi e attività di sostegno e consulenza/tutoraggio.
Svolto in collaborazione con una serie di realtà partner, il progetto vede percorsi formativi di fotografia (autoritratto), autoracconto “dal vivo” (“Biblio Vivente”), laboratori di scrittura creativa (“Biblio in Giallo”) per 11-17enni, laboratori per scrivere d’amore (Biblio in Love e week end di San Valentino), un week-end a settembre sulle professioni legate all’editoria. Il calendario, che si concluderà a giugno 2025 con la “Notte bianca del Lettore” comprende anche corsi di sceneggiatura e disegno del fumetto, “una forma che ormai è universalmente riconosciuta come forma editoriale al pari del libro”, ricorda Laforgia che sottolinea come “obiettivo sia quello di avvicinare i giovani alla lettura in un contesto di relazione”. In questi giorni è partita intanto una novità: un supporto consulenziale di due ore la settimana, il martedì pomeriggio, di tipo filosofico-letterario con l’ascolto e analisi dei bisogni espressi dai lettori e il suggerimento di una serie di titoli.
Parte di Biblio-Hub sarà anche un’area gaming, per la fruizione locale e per la distribuzione di videogiochi, che non sarà un elemento estemporaneo. Appare chiaro che almeno parte di queste iniziative si inserisce in quello che Laforgia definisce “percorso di continuità con il nuovo Polo Culturale”. Insomma, si stanno accendendo i motori.
Le destinazioni principali sono già chiare. Bisognerà anche fare i conti con le limitazioni di una struttura che comunque risente dei vincoli di una struttura ultracentenaria, che la Soprintendenza ha voluto preservare al massimo (le strutture murarie sono in molti casi portanti, ricordano negli uffici comunali, quindi inamovibili). Tuttavia, le esperienze anche internazionali indicano come oggi una biblioteca possa essere davvero la casa di molte attività. Questa fase finale dei lavori dovrà quindi essere affinata per venire in contro a una domanda limitata solo dalla fantasia. Pensiamo a sale insonorizzate per attività musicali “light” e per piccoli numeri, spazi per sistemi di lettura facilitata o automatica per ipo/non vedenti, laboratori artistici e teatrali. Da qui la nostra proposta: avviare una consultazione su scala cittadina che raccolga le opinioni e richieste di vari gruppi d’utenza, dagli iscritti alla biblioteca, alle associazioni, agli studenti dell’Università, fino ai vari database censiti dal Comune. La ristrutturazione della ex caserma è un’opera da oltre 20 milioni di euro. Ascoltare i cittadini aiuterebbe anche a farne dei soldi ben spesi e più apprezzati.
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