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Attualità

GIOIA A VARESE

FABIO GANDINI - 07/06/2024

gioiaGli inglesi ci hanno “insegnato” che nella vita si può scommettere su qualsiasi cosa: è una mania che da un lato strizza l’occhio alla ludopatia e dall’altro trasforma lo scorrere degli eventi in una continua e gigantesca sfida contro il fato, a volte persino divertente, molte di più surreale.

Cosa dire infatti di quando i sudditi di Re Carlo puntavano sul colore del vestito che la madre, Elisabetta II, avrebbe indossato in una pubblica uscita o quando a finire nelle quote dei bookmakers furono i personaggi della celebre serie “I Simpson”, con gli scommettitori chiamati a prevedere chi tra Homer e gli altri sarebbe crepato prima?

Noi, qui sotto le Alpi, siamo fortunatamente più controllati: giochiamo meno (chissà poi quanto meno…), ma in compenso dagli inglesi abbiamo certamente mutuato la mania del gossip e l’abitudine giornalistica di rincorrere le voci nei più disparati contesti. E allora non sorprende che per settimane, nel piccolo mondo antico della città di Varese, abbia avuto luogo addirittura un “toto-prevosto”, nel tentativo di indovinare il successore di monsignor Luigi Panighetti.

Secondo le “solite” gole profonde, il favorito per ricoprire l’importante ruolo di guida della Comunità Pastorale “Sant’Antonio Abate” rispondeva al nome di don Marco Casale, già responsabile della Comunità Pastorale “Beato Carlo Gnocchi”, vicario presso la parrocchia della Brunella a Varese, cappellano del carcere Miogni e dell’Università degli Studi dell’Insubria, nonché responsabile per la Caritas del decanato di Varese.

Un curriculum ecclesiale davvero notevole, che però ha indirizzato le vie del Signore e le intenzioni dei superiori verso la decisione di destinarlo alla Comunità Pastorale SS. Trinità, dove prenderà il posto di don Maurizio Cantù.

Insomma… “acqua”, cari i nostri ben informati: a Varese – e lo abbiamo appreso lunedì sera durante il Corpus Domini, dalle parole del vicario episcopale don Franco Gallivanone – arriva don Gabriele Gioia, negli ultimi 5 anni rettore del Collegio arcivescovile Volta che ha sede a Lecco. Don Gioia è nato proprio sulle rive del Lario, nel 1961, e cresciuto a Valmadrera: dopo aver frequentato il liceo classico Manzoni è entrato in seminario, venendo ordinato presbitero nel 1986. In provincia di Varese ha già servito la comunità: nel 2005 è diventato parroco di San Pietro a Cassano Magnago e successivamente è stato nominato responsabile della comunità pastorale di San Maurizio, che comprende tutte e tre le parrocchie del Comune. La città ne ha riconosciuto “il ruolo di preziosa guida spirituale” conferendogli il titolo di cittadino benemerito nel 2018, per l’impegno decennale a sostegno della crescita civile e spirituale della comunità, in particolare a favore dei giovani.

Due curiosità si possono ricavare dalla sua biografia. La prima è che don Gioia ha ricevuto il diaconato ordinario, che precede di un anno il sacramento dell’Ordine, nella chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate di Valmadrera, la stessa del suo battesimo, di tutti gli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana e persino della prima messa da sacerdote, celebrata nel giugno 1986.

La seconda è che il nuovo prevosto della Città Giardino fu nel 2017 tra i pochissimi ad avere la possibilità di fare una domanda a papa Francesco durante un incontro nel Duomo di Milano, provando certamente un’emozione supplementare rispetto a tutti gli altri presbiteri che affollavano la cattedrale.

A quegli stessi giorni appartiene una sua importante riflessione resa pubblica dai giornali: «Non dobbiamo cogliere il tempo problematico che stiamo vivendo come una negatività, ma come un’occasione di crescita nella nostra fede e nel nostro essere evangelizzatori». Che essa sia ancora oggi di buon auspicio, per la sua opera in una città in cui si continua a percepire un amore di fede che viene da lontano – radicato nei cuori e nelle radici del tempo e delle abitudini – ma che (come tutte, come ovunque) di evangelizzatori che sappiano davvero vivere nella contemporaneità ha fortemente bisogno.

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